La pioggia batteva incessante sui sampietrini di Trastevere, trasformando le strette vie in piccoli fiumi. Chiara aveva corso più del dovuto, ma il piccolo Lorenzo, suo nipote di cinque anni, piangeva disperato, il febbre alta e un’improvvisa tosse che gli spezzava il respiro. La visita medica, fissata per le otto, si era rivelata urgente, ma il pronto soccorso di San Camillo, dove l’aveva portata, era gremito e l’attesa sembrava infinita. L’ambasciatrice Dubois, la sua datrice di lavoro, una donna inflessibile, la aspettava per un briefing cruciale alle nove e mezza in ufficio, un briefing dal quale dipendeva in larga parte la sua posizione. Senza contare che Lorenzo, tremante e pallido, aveva bisogno di cure immediate.
Il panico cominciò a stringerle la gola. Aveva provato a chiamare un amico, un altro ancora, ma erano tutti irraggiungibili a quell’ora tarda. Cercò disperatamente un numero di taxi su internet, trovandosi sommersa da proposte spesso poco chiare e inaffidabili. Si sentiva persa, intrappolata tra un dovere professionale e l’ansia per il piccolo Lorenzo. Poi, quasi per caso, si imbatté nel sito di Radio Taxi 24 Roma. L’interfaccia era semplice, chiara, e prometteva disponibilità immediata, giorno e notte. Con le mani tremanti, compilò il modulo online, indicando l’indirizzo, la destinazione – il Policlinico Gemelli, più attrezzato per i bambini – e la natura dell’emergenza.
Pochi minuti dopo, squillò il telefono. Era l’operatore di Radio Taxi 24, una voce calma e rassicurante che le confermò l’arrivo di un taxi entro cinque minuti. Chiara si rannicchiò contro Lorenzo, cercando di scaldarlo con il suo corpo, mentre aspettava, guardando le luci riflesse sull’asfalto bagnato. Arrivò una berlina scura, pulita e confortevole, guidata da un uomo corpulento con un’espressione serena. Lo salutò con un sospiro di sollievo e si affrettò a far salire Lorenzo, spiegando brevemente la situazione.
Il tassista, di nome Marco, si dimostrò incredibilmente comprensivo. Mantenendo la calma, si fece strada tra il traffico notturno di Roma, scegliendo percorsi alternativi per evitare le zone più congestionate. Parlò con Lorenzo con voce gentile, distraendolo dal suo malessere con domande sul suo cartone animato preferito. Clara, seduta dietro, riusciva a vedere l’orologio avanzare inesorabilmente, ma si sentiva stranamente più tranquilla. La professionalità e la cortesia di Marco e la velocità del servizio di Radio Taxi 24 le avevano regalato un momento di respiro in una notte di caos.
Arrivarono al Policlinico Gemelli in meno di venti minuti, un tempo che a quell’ora, con quel traffico e quelle condizioni meteorologiche, era un miracolo. Lorenzo fu preso in carico immediatamente, e Clara, ancora scossa, riuscì a contattare l’ambasciatrice Dubois, spiegando l’emergenza. Per sua grande sorpresa, la donna si dimostrò comprensiva e le concesse di presentarsi in ufficio più tardi. Mentre aspettava notizie sul nipote, Clara inviò un messaggio di ringraziamento a Radio Taxi 24. Quella notte, aveva capito che a volte, anche in una metropoli caotica come Roma, un servizio efficiente e tempestivo può fare la differenza tra il panico e la speranza.
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