Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Il profumo di mozzarella fritta e pomodoro si mescolava all’aria frizzante di Napoli. Sofia, ventidue anni, studentessa fuori sede, stringeva al petto una scatola di pasticceria Sal De Riso, un regalo per la nonna ricoverata d’urgenza al Cardarelli. Aveva preso l’ultimo autobus dalla stazione centrale, confidando di arrivare in tempo per farle compagnia prima del giro medico notturno. Ma a poco più di un chilometro dall’ospedale, l’autobus si era fermato, il motore tossicchiando e poi ammutolendosi nel buio. Il conducente, un uomo corpulento con un’espressione rassegnata, aveva annunciato un guasto irreparabile e un’attesa indefinita per il soccorso.

Il panico cominciò a salire. Il telefono segnava le 23:47. Il giro medico della nonna era previsto per mezzanotte e trenta. Non poteva mancare. Aveva provato a chiamare un amico, ma tutti dormivano. Poi si ricordò del numero che aveva salvato nel telefono, un consiglio della coinquilina: Radio Taxi 24 Napoli. Con le mani tremanti compose il numero, sperando in un miracolo nel caos notturno della città.

Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Sofia spiegò la situazione, l’indirizzo preciso, la sua angoscia. L’operatore, senza farla sentire in preda al panico, la rassicurò. “Stiamo inviando un taxi subito, signorina. Arriverà entro cinque minuti”. Le sembrava un’eternità, ma controllò l’orologio ogni dieci secondi, scrutando l’oscurità della strada. Pochi minuti dopo, le luci gialle di un taxi sfrecciarono all’orizzonte, fermandosi davanti alla fermata dell’autobus.

L’autista, un uomo sulla cinquantina con un accento napoletano marcato, si presentò con un sorriso rassicurante. “Tutto a posto, signorina? Sembra che sia nei guai!” Sofia, quasi in lacrime, spiegò di nuovo la sua emergenza. L’autista, senza esitare, accese il tassametro e si lanciò nel traffico. Conosceva la città come le sue tasche, evitando le strade più congestionate, sfrecciando tra i vicoletti.

Arrivarono al Cardarelli alle 00:28, due minuti prima del giro medico. Sofia saltò fuori dal taxi, lasciando una generosa mancia all’autista e correndo verso il reparto. Vide la nonna che la aspettava, i suoi occhi lucidi illuminati da un sorriso. Grazie a Radio Taxi 24 Napoli, era riuscita ad esserci. La scatola di pasticceria, ancora calda, divenne un simbolo di quel piccolo miracolo, un regalo di dolcezza e un profondo senso di gratitudine.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *