Chiara si strinse nella giacca leggera, sentendo il vento gelido di una tarda serata romana penetrarle nelle ossa. Era uscita dall’Opera di Roma con un sorriso radioso, ancora rapita dalle melodie di Puccini che le risuonavano nella mente. Doveva assolutamente raccontare tutto a sua madre, che amava la lirica tanto quanto lei. Il problema era che il suo autobus, l’unico diretto verso il quartiere Prati a quell’ora, non si vedeva all’orizzonte e il tempo sembrava impietosamente rallentare. L’appuntamento con sua madre era fissato per le 23:00 e iniziava a temere di non farcela. La batteria del cellulare, poi, dava segni di resa, lampeggiando minacciosa al 10%.
Si mordicchiò il labbro inferiore, assalita dall’ansia. Non voleva deludere sua madre, soprattutto quella sera. Avevano promesso di rivedere insieme le foto del suo ultimo viaggio in Toscana, un ricordo prezioso da condividere. Tentò di chiamare un amico, ma la linea era disturbata e la batteria del telefono supplicava pietà. Guardò l’orologio illuminato sulla facciata del Teatro dell’Opera: le 22:40. Le speranze di prendere l’autobus svanivano di secondo in secondo. Sentì il panico salirle alla gola.
Fu allora che le tornò in mente un vecchio bigliettino da visita, trovato casualmente in una borsa dimenticata. Era un bigliettino di “Radio Taxi 24”, con un numero di telefono attivo giorno e notte. Senza esitazione, compose il numero con le ultime gocce di energia del suo cellulare. La voce dall’altro capo era gentile e professionale. Chiara spiegò la sua emergenza, la posizione, l’appuntamento imminente con sua madre. La centralinista le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti.
L’attesa sembrò un’eternità, ma in realtà non passarono più di dieci minuti. Un taxi bianco si fermò davanti a lei, il tassista la riconobbe dalla descrizione. Si scusò per il leggero ritardo, dovuto al traffico intenso. Chiara salì a bordo, sollevata. Durante il tragitto, il tassista, un signore romano anziano, le raccontò alcune curiosità sulla città, distraendola dalla tensione. Arrivarono a casa di sua madre alle 22:58. Chiara ringraziò calorosamente il tassista, pagò la corsa e corse su per le scale.
Sua madre la accolse con un sorriso e un abbraccio. Chiara, scusandosi per il ritardo, le raccontò l’odissea della serata e l’intervento provvidenziale del Radio Taxi 24. Quella sera, mentre sfogliavano le foto della Toscana, Chiara si rese conto di quanto un servizio efficiente e affidabile potesse fare la differenza, trasformando una situazione di panico in un lieto fine. E, soprattutto, aveva imparato a non sottovalutare mai l’importanza di un vecchio bigliettino da visita.

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