Il profumo di salsiccia e cipolla arrostita riempiva l’aria frizzante di Bologna, nonostante fosse quasi mezzanotte. Giulia, con il cuore che le martellava nel petto, si aggirava frenetica sotto i portici di Piazza Maggiore. Aveva appena ricevuto una telefonata devastante: sua nonna, la persona a cui era più legata al mondo, era stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Sant’Orsola, dall’altra parte della città. Il panico le aveva fatto dimenticare tutto, persino il suo cellulare scarico, e ora si ritrovava lì, senza soldi contanti, senza batteria e con la città che le sembrava un labirinto ostile. Le lacrime le offuscavano la vista.
Aveva provato a chiedere aiuto, ma la gente, di fretta, le rivolgeva solo sguardi distratti. L’autobus notturno? Un miraggio. Non aveva idea di quali percorsi facesse e il tempo stringeva. Cominciò a sentirsi disperare, immaginando la nonna sola e spaventata, in attesa di un nipote che non riusciva ad arrivare. Si sedette su una panchina di pietra, sentendosi sopraffatta dalla situazione, quando un cartello luminoso attirò la sua attenzione: Radio Taxi 24 Bologna, servizio attivo giorno e notte. Un numero di telefono. Era l’unica speranza.
Con le mani tremanti, chiese al barista del bar vicino di poter usare il telefono. Spiegò la situazione concitata all’operatore, con la voce rotta dal pianto. L’uomo dall’altra parte della linea ascoltò attentamente, senza interromperla. “Capisco, signorina” disse con tono rassicurante, “Le mandiamo subito un taxi, indichi il suo punto esatto.” Giulia fornì l’indirizzo e in pochi minuti vide le luci gialle di un’auto avvicinarsi. Il tassista, un uomo corpulento con un paio di occhi gentili, le chiese dove dovesse portarla e la rassicurò sulla velocità del tragitto.
Durante il breve viaggio, il tassista non fece domande invasive, ma le offrì un fazzoletto e un bicchiere d’acqua. Giulia si aggrappò a quella piccola gentilezza, cercando di calmarsi. Il tassista conosceva bene la città e scelse un percorso alternativo per evitare il traffico, raggiungendo l’ospedale in tempi incredibilmente brevi. Giulia, arrivata al pronto soccorso, corse subito al letto della nonna, trovandola già più serena.
Dopo aver abbracciato la nonna con tutto il suo cuore, si ricordò di dover pagare il taxi. Con sua grande sorpresa, il tassista le sorrise e disse: “Non si preoccupi, signorina. In situazioni come queste, è il minimo che possa fare.” Giulia si sentì sopraffatta dalla gratitudine. Radio Taxi 24 non era stato solo un mezzo di trasporto, ma un salvavita, un intervento tempestivo che aveva permesso di ricongiungere due persone in un momento di bisogno. Quella notte, Bologna le apparve di nuovo una città accogliente e piena di umanità, e le luci gialle dei taxi le sembrarono più brillanti che mai.

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