La pioggia batteva incessante su Firenze, trasformando le strade acciottolate in fiumi lucenti. Giulia, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la sua testardaggine. Aveva insistito per prendere il treno delle otto e mezza, convinta di arrivare in tempo per il colloquio di lavoro delle nove e trenta. Ora, però, un ritardo di oltre due ore, annunciato a metà viaggio, l’aveva scaraventata fuori dalla stazione di Santa Maria Novella, nel cuore di una notte tempestosa e senza un piano. Il cellulare, in preda a un ultimo sussulto di batteria, le mostrava un’unica, rassicurante barra. Era il colloquio della sua vita, per un posto da restauratrice presso un importante laboratorio del centro storico. Perdere quell’opportunità significava rimandare di anni i suoi sogni.
Il panico le mozzava il respiro. Non conosceva Firenze bene, e l’idea di vagare sotto la pioggia, cercando un autobus fantasma o sperando in un miracolo, la terrorizzava. Provò a chiamare un’amica, ma la linea era muta. In un lampo di lucidità, ricordò un cartello luminoso visto in stazione, vicino al binario: “Radio Taxi 24 – Firenze, sempre a tua disposizione”. Con le dita tremanti digitò il numero e pregò che qualcuno rispondesse. Una voce calma e rassicurante le chiese la sua posizione e la destinazione: Via Maggio, il laboratorio dove l’attendevano. Le disse di aspettare, che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti.
L’attesa, sotto la pioggia battente, sembrò un’eternità. Ma dopo nemmeno dieci minuti, vide le luci rosse di un taxi farsi strada nel traffico. Un uomo corpulento, con un sorriso rassicurante, le aprì la portiera. “Serena notte, signorina. Direzione Via Maggio?” La sollevò dal marciapiede fradicio e la fece accomodare. Durante il tragitto, il tassista, notando il suo pallore e il suo evidente smarrimento, le offrì un fazzoletto e le raccontò aneddoti divertenti sulla città, cercando di distrarla. Giulia, lentamente, si calmò, restituendo il suo sorriso.
Nonostante il traffico intenso, il tassista conosceva scorciatoie e vie alternative. La sua guida esperta e la sua cortesia fecero sembrare il viaggio molto più breve. Arrivarono in Via Maggio alle 9:28. Giulia, ancora agitata, diede una manciata di euro al tassista e balzò fuori dalla macchina, ringraziandolo con tutto il cuore. “Buona fortuna per il colloquio, signorina!” le gridò lui mentre si allontanava.
Riuscì a raggiungere il laboratorio giusto in tempo, leggermente bagnata ma determinata. Il colloquio andò benissimo e, poche settimane dopo, Giulia ricevette la tanto ambita offerta di lavoro. Ogni volta che vedeva un taxi sfrecciare per le strade di Firenze, pensava con gratitudine a quel servizio Radio Taxi 24, e al tassista gentile che le aveva salvato il sogno, dimostrando che a volte, anche nelle notti più buie, c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti.
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