Il profumo di limoni e salsedine si mescolava al caos di Napoli, una sera di fine ottobre. Sofia, studentessa fuori sede, stringeva tra le mani il cellulare spento, il viso pallido illuminato dalla luce fioca di un lampione. Aveva appena ricevuto un messaggio dalla sua nonna, ricoverata d’urgenza al Cardarelli. Un’emorragia interna, poche parole che le avevano gelato il sangue. Il problema era che si trovava a Posillipo, dove aveva una lezione serale, lontanissima dall’ospedale e con i mezzi pubblici ormai al collasso per l’ora tarda. Tentò di chiamare un amico, ma la linea era occupata. Il panico cominciava a impedirle di respirare. Non poteva permettersi di arrivare tardi, la nonna contava su di lei.
In preda alla disperazione, si ricordò di un volantino visto qualche giorno prima, infilato sotto il parabrezza dell’auto di un conoscente: Radio Taxi 24 Napoli, attivo giorno e notte. Scavò nella borsa, trovò il numero e, con le dita tremanti, compose le cifre. Una voce calma e professionale le rispose quasi immediatamente. Spiegò la situazione, la sua voce rotta dall’emozione. L’operatore, senza farle ripetere più volte l’indirizzo, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. La sua professionalità, in quel momento, fu un’ancora di salvezza.
L’attesa sembrò un’eternità, ma dopo cinque minuti vide le luci gialle del taxi svoltare l’angolo. Il tassista, un uomo corpulento con un paio di baffi folti e un sorriso rassicurante, la salutò con un cenno del capo. Senza dire una parola, Sofia gli indicò l’ospedale. Il tragitto fu un susseguirsi di strade strette e tortuose, ma il tassista guidava con maestria, affrontando il traffico con una sicurezza che la fece sentire, per la prima volta in quella sera, un po’ meno sola. Sofia, seduta sul sedile posteriore, pregava silenziosamente per la nonna.
Arrivarono al Cardarelli in meno di venti minuti, un tempo impensabile se avesse dovuto aspettare un autobus o cercare di convincere qualcuno a portarla. Pagò la corsa con le banconote che aveva in borsa, ringraziando il tassista con un sorriso grato e un’occhiata piena di sollievo. Correndo verso l’ingresso dell’ospedale, sentiva addosso lo sguardo comprensivo dell’uomo che le aveva permesso di essere lì in tempo.
Fortunatamente, la nonna era in condizioni stabili. I medici l’avevano stabilizzata e le avevano detto che era stata fondamentale la sua presenza per darle forza. Abbracciando la nonna, Sofia pensò al servizio Radio Taxi 24, un piccolo gesto di civiltà che, in un momento di buio e disperazione, le aveva restituito la speranza. Da quel giorno, sapendo di poter contare su un servizio efficiente e disponibile ad ogni ora, si sentì un po’ meno sola in quella grande e caotica città.
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