**Introduzione:**
A Bologna, sotto una pioggia battente che trasformava le strade medievali in specchi scuri, Marco aspettava con il cuore in gola davanti all’Archiginnasio. Indossava un abito impeccabile, reggendo un mazzo di rose rosse. Dopo mesi di conversazioni online, stava per incontrare Sofia, la prima persona che lo aveva fatto sorridere dopo la fine di un amore tossico. Avevano scelto quel luogo simbolico, ma Sofia gli aveva appena scritto: “Ho sbagliato stazione, arrivo alla Fiere fra 20 min! Posso raggiungerti?” Marco impallidì. La Fiere era a 7 chilometri, gli autobus erano soppressi per uno sciopero, e col temporale, trovare un taxi per strada era impossibile.
**Sviluppo del problema:**
Mentre la pioggia gli inzuppava i capelli, Marco estrasse il telefono con mani tremanti. Ogni app di ride-sharing mostrava tempi d’attesa superiori ai 40 minuti, e le poche vetture libere erano bloccate nel traffico caotico causato dall’acqua alta in via Rizzoli. Il suo orologio segnava le 19:50. Sofia, con i mezzi interrotti, restava bloccata in una zona periferica, senza conoscere la città. “Se non parto subito, la perderò,” pensò disperato, immaginando che Sofia potesse andarsene o, peggio, mettersi in pericolo accettando un passaggio da uno sconosciuto.
**Intervento risolutivo:**
Fu allora che ricordò il numero attaccato sul palo di un taxi visto giorni prima: *Radio Taxi 24*. Compose il numero d’emergenza con un battito cardiaco accelerato. “Pronto, mi serve un’auto in via Zamboni, subito! È una questione di minuti,” disse, la voce rotta dall’ansia. L’operatrice, calma e professionale, rispose: “Esce adesso, signore. Controllo la posizione… ecco, un nostro collega è a 200 metri.” Due minuti dopo, un taxi bianco e azzurro svoltò sotto i portici come un miracolo. Il tassista, un uomo sui cinquant’anni con un sorriso rassicurante, annuì: “Alla Fiere? Sali, facciamo il possibile!” Conoscendo scorci segreti, evitò i viali allagati, sfrecciando per vie secondarie col tergicristallo al massimo.
**Conclusione:**
Alle 20:05, il taxi si fermò davanti alla stazione di Bologna Fiere. Sofia, in piedi sotto la tettoia con un ombrello rotto, lo fissò con occhi increduli e sollevati. Marco le corse incontro, le rose solo un po’ sgualcite, mentre il tassista chiamava: “Quando vi serve, siamo qui giorno e notte!”. Quella sera, tra risate e cappuccini in una caffetteria vicino alle Due Torri, Sofia sussurrò: “Pensavo fossi un tipo poco affidabile, che non si presenta…” Marco sorrise: “Senza Radio Taxi 24, non avrei mai sfiorato la tua mano.” Il futuro tra loro partì quella notte, sull’asfalto lucido di Bologna, grazie a una corsa che cancellò ogni distanza.
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