Elena, con il cuore che le batteva a mille, si aggirava nervosamente davanti al Teatro alla Scala di Milano. Doveva incontrare Marco, il ragazzo che le faceva tremare le ginocchia, per la prima del “Rigoletto”. Avevano pianificato la serata da settimane, un sogno che si stava per avverare. Indossava il vestito che aveva comprato appositamente e si era truccata con cura, sperando di fare colpo. Ma un imprevisto, di quelli che sembrano usciti da un film dell’orrore, aveva mandato tutto all’aria.
Mentre si preparava, il suo treno, partito da Bergamo in ritardo, aveva subito un guasto poco prima di arrivare alla Stazione Centrale. Un’ora e mezza ferma sui binari, senza notizie certe, con l’ansia che le divorava lo stomaco. Marco l’aveva chiamata più volte, preoccupato, ma lei non sapeva cosa dirgli. La premiere stava per iniziare e lei era bloccata in un treno guasto, a chilometri di distanza. Le lacrime le rigavano il viso mentre pensava alla delusione di Marco e alla serata perduta.
In un lampo di lucidità, si ricordò di un servizio Radio Taxi 24 che aveva visto pubblicizzato. Prese il telefono, con le mani tremanti, e compose il numero. Spiegò concitatamente la sua situazione all’operatore, implorandolo di aiutarla. Con voce calma e professionale, l’operatore la rassicurò e le garantì che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile. Le diede un codice di prenotazione e le disse di attendere. Elena, aggrappata alla speranza, scese dal treno appena le porte si aprirono e aspettò.
Dopo un’attesa che le parve eterna, vide sfrecciare nel buio un taxi con l’insegna luminosa. Il tassista, gentilissimo, la accolse con un sorriso e la tranquillizzò. “Non si preoccupi, signorina, ce la faremo!” Con un linguaggio di efficienza e abilità, sfrecciò per le vie di Milano, aggirando il traffico e prendendo scorciatoie che Elena nemmeno immaginava esistessero. Arrivarono davanti al Teatro alla Scala con soli dieci minuti di ritardo.
Elena, correndo verso l’ingresso, vide Marco che l’aspettava con un’espressione tra il sollievo e il rimprovero. Lo abbracciò forte, scusandosi mille volte. Grazie all’intervento provvidenziale del Radio Taxi 24, la serata non era perduta. Marco le sorrise, stringendola a sé: “L’importante è che tu sia qui”. Mentre entravano nel teatro, Elena si promise di non dimenticare mai quel servizio efficiente e affidabile che le aveva salvato la serata e forse, chissà, anche l’inizio di una bellissima storia.
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