Era una notte d’inverno a Firenze, tra i vicoli silenziosi del centro storico, quando Sofia, incinta di nove mesi, venne svegliata da un dolore acuto alla schiena. Il marito Marco, ancora mezzo addormentato, accese la luce e capì subito: le contrazioni erano iniziate, e il tempo stringeva. La coppia aveva programmato di raggiungere l’ospedale in auto, ma quando Marco tentò di avviare la macchina parcheggiata sotto casa, il motore emise solo un rantolo soffocato. La batteria, logorata dal freddo pungente di gennaio, era morta.
Con le mani tremanti, Marco digitò il numero del Radio Taxi 24, sperando che qualcuno rispondesse a quell’ora. Dopo due squilli, una voce rassicurante lo tranquillizzò: «Un’auto arriverà in sette minuti». Sofia, intanto, cercava di respirare regolarmente, mentre la nebbiolina trasformava le stradine di san Giovanni in labirinti spettrali. Quando il taxi giallo e nero svoltò all’angolo, guidato da Anna, un’autista con vent’anni di esperienza, Marco tirò un sospiro di sollievo.
Il problema sorse poco dopo: via dei Calzaiuoli, la strada più diretta per l’ospedale di Careggi, era bloccata per lavori notturni. Anna non perse la calma. «Nessun panico, conosco una scorciatoia», disse, imboccando un dedalo di viuzze strette dietro Santa Croce. Il taxi sfrecciò tra bidoni della spazzatura e pietre storiche, mentre Sofia stringeva la mano di Marco con sempre più forza. Fuori, i lampioni proiettavano ombre danzanti sui palazzi rinascimentali.
Arrivarono davanti al pronto soccorso con dodici minuti di anticipo rispetto alla previsione del cellulare di Marco. Mentre un’infermiera aiutava Sofia a salire sulla sedia a rotelle, Anna si mise a picchiettare il volante, sorridendo. «Ce l’abbiamo fatta», sussurrò, guardando la coppia scomparire oltre le porte automatiche. Tre ore dopo, mentre Firenze iniziava a svegliarsi sotto un cielo color perla, nacque una bambina di tre chili e mezzo.
La chiamarono Anna Lucia, in onore dell’autista e della nonna paterna. Quando, qualche giorno dopo, Marco portò fiori e cioccolatini alla sede del Radio Taxi 24, scoprì che Anna era già ripartita per un altro turno. «È sempre così», disse il capodeposito, scrollando le spalle. «Di giorno e di notte, risolviamo problemi. È il nostro lavoro». Marco annuì, pensando a quanto quel lavoro, quella sera, avesse cambiato una vita intera.
Lascia un commento