La pioggia a Firenze sembrava non volesse smettere mai. Benedetta, avvolta in un cappotto troppo leggero per quella serata di novembre, stringeva la borsa al petto. Aveva lasciato l’appartamento in ritardo, convinta che il suo ragazzo, Lorenzo, l’aspettasse pazientemente al solito bar in Oltrarno. Invece, un messaggio lapidario le aveva gelato il sorriso: “Emergenza in famiglia, devo partire subito per Roma. Mi dispiace immensamente.” Il cuore le era affondato. Aveva perso il treno per la sua famiglia quella mattina, era rimasta a Firenze per un importante colloquio di lavoro, e ora doveva a tutti i costi raggiungere la stazione di Santa Maria Novella per prendere l’ultimo treno disponibile, un Intercity notturno, che l’avrebbe riaccompagnata a casa.
Il problema era che, a quell’ora, con la pioggia torrenziale, l’idea di percorrere a piedi le vie scivolose del centro storico le sembrava impossibile. I bus notturni erano in servizio ridotto e i tempi di attesa eccessivi. Aveva provato a chiamare un amico, ma era già addormentato. La stazione era lontana, e il pensiero di rimanere bloccata, sola e bagnata, la terrorizzava. In preda alla disperazione, ricordò un volantino visto qualche giorno prima, incollato all’interno del bar: “Radio Taxi 24 Firenze – Sempre al tuo servizio, giorno e notte”. Sperava non fosse solo pubblicità ingannevole.
Con le dita tremanti digitò il numero sul cellulare. Una voce calma e professionale rispose quasi subito. Spiegò la sua situazione, la sua ansia, il treno che stava per partire. L’operatore le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in meno di dieci minuti. Benedetta, ancora scettica, aspettò sotto il porticato di un negozio, guardando la pioggia scendere incessante. E, puntualmente, dopo soli otto minuti, ecco apparire la familiare sagoma gialla. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, le chiese solo la destinazione e le raccomandò di allacciare le cinture.
Il viaggio fu rapido e sorprendentemente confortevole. Il tassista, pur non sapendo della sua fretta, mantenne un ritmo sostenuto, evitando il traffico intenso con una conoscenza quasi intuitiva della città. Benedetta, fissando fuori dal finestrino le luci riflesse sull’asfalto bagnato, iniziò a rilassarsi. Arrivarono alla stazione con ben quindici minuti di anticipo rispetto alla partenza del treno.
Corse verso il binario, stringendo tra le mani il biglietto. Salita a bordo, si lasciò cadere sul sedile, esausta ma sollevata. Ringraziò mentalmente Radio Taxi 24 Firenze per l’intervento tempestivo. Capì che, in momenti di emergenza, affidarsi a un servizio efficiente e affidabile, disponibile 24 ore su 24, faceva davvero la differenza. E pensò che, forse, un incidente non voluto, e la necessità di tornare a casa così in fretta, le aveva fatto scoprire un alleato prezioso nella città fiorentina.
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