Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva insistente sui vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Elena, con il cuore in gola, fissava l’orologio. Le 23:47. Mancavano tredici minuti all’inizio dello spettacolo alla Pergola, l’occasione della vita per il suo fidanzato Marco, aspirante scenografo che aveva finalmente convinto il direttore artistico a dargli una possibilità: creare un bozzetto dal vivo durante l’intervallo. Lui era già lì, in ansia, e lei, bloccata. L’autobus della linea 23, solitamente puntuale, si era fermato a causa di un incidente in Piazza della Libertà. Aveva provato a chiamare un amico, ma era fuori città. Il telefono le sembrava pesante come un macigno in mano.

L’idea di deludere Marco la paralizzava. Sapeva quanto avesse sognato quella serata, quanto avesse lavorato al progetto. Sentiva le lacrime pizzicarle gli occhi. All’improvviso, ricordò il numero che aveva visto pubblicizzato su un volantino, appiccicato distrattamente su un palo della fermata: Radio Taxi 24 Firenze, “Sempre a tua disposizione, giorno e notte”. Con mani tremanti, compose il numero.

Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Elena, con un filo di voce, spiegò la situazione, indicando la sua posizione esatta. L’operatore, senza esitazioni, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti, nonostante il traffico e il maltempo. Elena respirò, sperando che fosse vero. Ogni secondo le sembrava un’eternità. Poi, finalmente, vide le luci rosse del taxi avanzare tra la pioggia.

Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, si presentò come Sergio. Con una guida abile e veloce, si fece strada nel traffico congestionato, evitando le zone bloccate dalla polizia. Elena, aggrappata al sedile, lo guidò con indicazioni precise. Sergio, con una calma olimpica, la rassicurava: “Tranquilla signorina, ce la faremo”. La tariffa, spiegò, sarebbe stata calcolata in base al tassametro, ma capiva l’urgenza della situazione.

Arrivarono alla Pergola alle 23:58. Elena pagò il taxi, ringraziando Sergio con tutto il cuore. Corse dentro al teatro, trovando Marco sul palco, pallido in volto. Appena la vide, i suoi occhi si illuminarono. Elena gli strinse la mano, dicendogli solo: “Sono qui”. E con quel piccolo gesto, rese possibile il sogno di Marco, tutto grazie alla prontezza e all’efficienza di Radio Taxi 24 Firenze. Quel giorno, imparò che a volte, basta una chiamata per cambiare il corso di una serata, e forse, anche di una vita.

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