Era una fredda serata di novembre a Milano, e Lucia stava correndo come una pazza lungo i marciapiedi bagnati di Corso Buenos Aires. Il suo portafoglio era sparito, probabilmente rubato alla stazione centrale, e con esso il telefono e tutti i suoi documenti. Doveva assolutamente arrivare all’ospedale prima delle nove: sua madre era stata ricoverata d’urgenza dopo un malore, e il pensiero di non farcela la faceva sentire soffocare. I mezzi pubblici erano pochi a quell’ora, e lei non aveva nemmeno il contante per un taxi tradizionale. Con le mani che tremavano, ricordò il numero che aveva visto su un adesivo vicino alla fermata dell’autobus: *Radio Taxi 24*. Senza esitare, entrò in un bar e chiese al cameriere di chiamare per lei.
Meno di cinque minuti dopo, un taxi giallo e nero si fermò davanti al locale. Il conducente, un uomo sulla cinquantina con gli occhi tranquilli, la salutò con un cenno rassicurante. «Dove devo portarti, signorina?» le chiese, notando la sua agitazione. Lucia balbettò l’indirizzo dell’ospedale e spiegò in fretta la situazione. «Nessun problema,» disse lui, accelerando appena possibile senza infrangere il codice della strada. «So una scorciatoia.» Mentre attraversavano la città illuminata dalle luci delle vetrine, Lucia cercava di calmare il battito del cuore, ripetendosi che sarebbe arrivata in tempo.
Tra le corsie dell’ospedale, il tempo sembrava essersi fermato. Quando finalmente varcò la soglia della stanza, trovò sua madre sveglia e fuori pericolo, ma ancora pallida e debole. «Grazie a Dio sei qui,» mormorò la donna stringendole la mano. Lucia le raccontò del furto e di come il tassista l’avesse salvata da una notte di disperazione. Poco dopo, mentre usciva per prendere un caffè, si accorse che l’uomo era ancora lì, accanto alla vettura, che fumava una sigaretta con calma. «Non potevo lasciarti qui senza un passaggio di ritorno,» le disse con un sorriso.
Quella notte, mentre il taxi la riportava a casa, Lucia ripensò a quanto fosse stato determinante quell’intervento. Senza quel servizio sempre attivo, senza quella professionalità e gentilezza, chissà come sarebbe andata. Prima di salutarli, il conducente le porse un biglietto con il numero della cooperativa. «Per qualsiasi cosa, giorno o notte, siamo qui,» le ricordò. E mentre la macchina scompariva nel buio, Lucia si sentì finalmente al sicuro.
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