La pioggia batteva incessante su Firenze, trasformando le strade acciottolate in specchi scuri e pericolosi. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva il destino e la sua testardaggine. Aveva insistito per prendere il treno delle otto e mezza per tornare a Bologna, dove l’attendeva il colloquio di lavoro dei suoi sogni. Un colloquio per cui aveva studiato per mesi, sacrificando serate e weekend. Ma il treno era in ritardo, poi cancellato a causa di un allagamento sulla linea. L’annuncio alla stazione, freddo e impersonale, aveva liquidato la sua speranza con una semplice frase: “Si prega di utilizzare mezzi alternativi”.
Il panico iniziò a serpeggiare dentro di lei. Bologna distava più di centocinquanta chilometri e l’autostrada era presumibilmente intasata. Gli autobus? Difficili da trovare a quell’ora, con quel diluvio. Pensò di chiamare i suoi genitori, ma sapeva che non avrebbero potuto raggiungerla in tempo. Stringendo il cellulare tra le mani, cercò disperatamente una soluzione su internet. Tra le tante opzioni, spiccò il numero di Radio Taxi 24 Firenze, con la promessa di un servizio attivo giorno e notte. Esitò un istante, consapevole del costo elevato, ma la prospettiva di perdere il colloquio era ancora più spaventosa.
Compostò il numero e, dopo pochi squilli, una voce calma rispose. Spiegò la sua situazione con il fiato corto, indicando la stazione di Santa Maria Novella. L’operatore, professionale e rassicurante, le comunicò che avrebbero inviato un taxi il prima possibile. L’attesa, sotto la pioggia battente, sembrò eterna. Ogni faro che si avvicinava le faceva sussultare il cuore in gola. Finalmente, una vettura elegante, con il simbolo luminoso di Radio Taxi 24 sul tetto, si fermò davanti a lei.
L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, le offrì subito un ombrello e la aiutò a caricare la valigia. Si presentò come Marco e si dimostrò un ottimo compagno di viaggio, raccontandole aneddoti sulla città e aggiornandola sul traffico. Guidò con maestria, evitando le zone più congestionate e mantenendo una velocità costante, ma prudente. Elena si rilassò gradualmente, sentendosi sempre più fiduciosa di poter arrivare in tempo. Marco, premuroso, le offrì anche una bottiglietta d’acqua e un piccolo biscotto, un gesto gentile che lei apprezzò moltissimo.
Arrivarono a Bologna con solo quindici minuti di ritardo, un miracolo considerando le circostanze. Elena, scendendo dal taxi, si sentì immensamente grata. Pagò la corsa, lasciando una generosa mancia a Marco. “Grazie, davvero. Mi ha salvato la vita,” disse con le lacrime agli occhi. Marco sorrise, “Felice di essere stato d’aiuto. In Radio Taxi 24 siamo qui per questo.” Elena corse verso l’azienda, convinta che quel colloquio, reso possibile anche grazie all’efficienza e alla professionalità del servizio, l’avrebbe portata verso un futuro migliore. Il suono della pioggia si allontanava, e con esso, la paura.
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