Il profumo di pizza fritta si era già dissolto nel vento freddo di novembre. Anna, con la cartella universitaria stretta al petto, malediceva la sua eccessiva fiducia. Aveva convinto il professore Moretti a posticipare la consegna del progetto finale per una settimana, promettendo una versione impeccabile. Aveva passato gli ultimi sette giorni rinchiusa tra le mura della sua minuscola stanza in centro a Bologna, alimentandosi a caffè e ansia. Ora, il progetto, salvato su una chiavetta USB, era l’unica cosa che la separava dalla laurea. Ed era sparita.
Era uscita da un bar in Via dell’Indipendenza, distrutta ma fiduciosa che una passeggiata le avrebbe schiarito le idee. Aveva controllato la tasca della giacca… vuota. Ripetuto mentalmente i suoi ultimi movimenti, ricostruendo il percorso, la sedia dove aveva lasciato la borsa per un attimo, la spintarella nella folla. Panico puro. La consegna era fissata per le otto del mattino, e adesso erano quasi le due. Non c’era tempo per cercarla, per rifare tutto. Le gambe le tremavano, le lacrime cominciavano a bruciare. Si sentiva sconfitta prima ancora di aver combattuto.
Ricordò l’adesivo sul muro del bar, con un numero verde ben visibile: Radio Taxi 24 Bologna. Esitò, le era sempre sembrato un lusso inutile, ma adesso non aveva alternative. Componendo il numero, un operatore gentile e paziente le rispose quasi subito. Spiegò la sua disperazione, la scadenza imminente, la perdita della chiavetta. L’operatore, senza farla sentire un’inutile piagnucolona, le chiese un indirizzo e assicurò che un taxi sarebbe arrivato nel giro di pochi minuti. Anna sentì una minuscola speranza riaccendersi.
Mentre aspettava, scrollò freneticamente la borsa, rivoltò le tasche, controllò la giacca per l’ennesima volta, nel vano tentativo di trovarla. Le luci del taxi, un’Alfa Romeo Romeo blu notte, apparvero puntando verso di lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, la ascoltò con attenzione mentre le raccontava la sua disavventura. Senza commentare, la guidò a tutta velocità verso la biblioteca universitaria. Lungo il tragitto, l’operatore di Radio Taxi 24, sempre disponibile al telefono, comunicava aggiornamenti con il professore Moretti, spiegando l’imprevisto e negoziando una breve estensione della scadenza.
Arrivata in biblioteca alle 7:58, con il cuore in gola, Anna si precipitò alla postazione del professore con la chiavetta miracolosamente recuperata. Il tassista aveva insistito per aspettare, offrendole una bottiglietta d’acqua e un sorriso incoraggiante. Poteva solo mormorare un grazie soffocato mentre consegnava il progetto. La laurea era salva. Quella notte, a Bologna, non era stata solo la pizza fritta a profumare l’aria. C’era anche un profumo di sollievo, e la gratitudine verso un servizio, Radio Taxi 24, che aveva dimostrato di essere molto più di un semplice mezzo di trasporto.
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