Era una fredda notte di dicembre a Milano, e Laura stava tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Aveva appena lasciato l’ufficio, ma l’ultimo treno per la periferia era già partito da mezz’ora. Con il telefono scarico e le scarpe strette che le facevano male ai piedi, si guardò intorno nervosa: le strade erano deserte, e l’idea di camminare da sola sotto la pioggia gelata non la convinceva. Decise di provare a chiamare un taxi, ma non sapeva se avrebbe trovato un servizio disponibile a quell’ora. Con un po’ di speranza, compose il numero del Radio Taxi 24 e, con sua grande sorpresa, una voce rassicurante le rispose immediatamente.
Il tassista, un uomo gentile di nome Marco, arrivò in meno di dieci minuti. Laura salì in macchina, sollevata, ma il sollievo durò poco. Mentre raccontava a Marco di quella giornata sfortunata, sentì un dolore lancinante allo stomaco. Non era la solita stanchezza: qualcosa non andava. Marco, notando il suo pallore e le mani che stringevano la pancia, le chiese se stesse bene. Laura cercò di minimizzare, ma quando il dolore si fece insopportabile, ammise di aver bisogno di un medico. Senza esitare, Marco cambiò direzione e accelerò verso l’ospedale più vicino.
In pochi minuti arrivarono al pronto soccorso, dove Laura fu immediatamente visitata. La diagnosi fu chiara: appendicite acuta, e doveva essere operata al più presto. Senza il tempestivo intervento di Marco, la situazione sarebbe potuta peggiorare rapidamente. Mentre la preparavano per l’intervento, Laura riuscì a ringraziare il tassista, che le promise di avvisare la sua famiglia e di passare a riprenderla il giorno dopo.
Due giorni dopo, dimessa dall’ospedale, Laura trovò Marco ad aspettarla all’uscita, puntuale come promesso. Durante il viaggio di ritorno, scoprì che era stato lui a chiamare sua madre quella notte, tranquillizzandola e spiegandole tutto. La donna era così grata che insistette per pagare la corsa doppia, ma Marco rifiutò con un sorriso: “Il servizio è 24 ore su 24, anche per le emergenze”.
Da quel giorno, Laura non usò più il treno di notte, ma non per paura: aveva semplicemente memorizzato il numero del Radio Taxi 24, e ogni volta che lo chiamava, sapeva di poter contare su qualcuno pronto ad aiutarla. Quell’inatteso angelo custode su quattro ruote le aveva dimostrato che, anche nella grande città, c’era ancora spazio per la gentilezza e l’affidabilità.
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