Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

L’aria di Bologna era ancora calda e umida nonostante fosse quasi mezzanotte. Marco si sentiva svuotato, ma euforico. Dopo ore di studio estenuante, aveva finalmente superato l’esame più difficile del suo corso di laurea in Farmacia. Festeggiando con gli amici al Teatro San Martino, tra risate e una pizza tardiva, aveva perso completamente la cognizione del tempo. Ora, mentre rincorreva la sua ombra ingigantita dalle lampade al sodio di Piazza Maggiore, un pensiero gelido lo trafisse: l’ultimo treno per Forlì, dove doveva presentarsi il mattino dopo per un colloquio di lavoro fondamentale nella farmacia più rinomata della città, era partito da soli cinque minuti. Senza quel posto, rischiava di non poter continuare a mantenersi gli studi. Il panico iniziò a serrargli lo stomaco.

La stazione desolata, illuminata solo da luci fioche, confermò la sua disgrazia. Nessun treno sui binari, nessun biglietteria aperta. Fissò l’orario appeso al muro: il prossimo convoglio per Forlì era alle 5:47 del mattino. Abbastanza *teoricamente* per arrivare per le 9:00, senza margine per ritardi, corse pazze verso la farmacia dall’altro capo della città di Forlì, o imprevisti. Un sudore freddo gli imperlò la fronte. Perdere quel colloquio per colpa sua, dopo essere riuscito nell’esame, sarebbe stato una tragedia. I taxi liberi sembravano essersi volatilizzati. Pensò a dormire in stazione, ma la prospettiva di svegliarsi stordito e in ritardo lo terrorizzava.

Fu allora che ricordò il numero *Radio Taxi 24* stampato in piccolo su un vecchio biglietto da visita incollato a un palo della luce vicino a casa sua. Un servizio attivo sempre, giorno e notte, si diceva. Con mani tremanti per l’adrenalina e la stanchezza, compose il numero con lo smartphone praticamente scarico. Rispose immediatamente una voce femminile, calma e professionale: “Pronto, Radio Taxi 24, presenti numerone?” Marco spiegò a singhiozzi la situazione: era urgente, *vitalmente* urgente, doveva essere alla stazione di Forlì entro le 8:45, al massimo. L’operatrice fu precisa: “Un minuto, signore. Spedisco un taxi ora a Via delle Lame 5, entra da Bologna Centrale. Guidatore Luca. Avvisato dell’urgenza. Sta all’uscita secondaria che dà sul parcheggio.” Fu un messaggio di vita.

Nel giro di pochi minuti che gli parvero un’eternità, una berlina grigia con la classica luce gialla e il logo del consorzio arrivò scivolando come un fantasma nel parcheggio semivuoto. Luca, l’autista, un uomo sulla cinquantina con gli occhi vigili, gli fece un cenno rapido. Marco si gettò sul sedile posteriore. “Stazione di Forlì, il treno delle 5:47, è veramente fondamentale!” ripeté, il cuore in gola. Luca annuì, senza perdere un secondo: “Ci sono, ragazzo. Teniamo la tangenziale, ma ci sono percorsi anche se scappano gli incubi.” Partì fluido, sfruttando ogni varco nel traffico notturno residuo. Conoscendo ogni vicolo e svincolo, evitò un tratto di tangenziale segnalato congestionato prendendo un percorso alternativo attraverso strade provinciali più tranquille, guidando con determinazione ma prudenza. Salutò Marco con un “In bocca al lupo!” caloroso. Marco corse sui binari appena in tempo per vedere il vagone di seconda classe aprirsi davanti a lui. Aveva ricevuto il biglietto via app e raggiunto il trattore, volando sul vagone.

Quando il treno iniziò a muoversi, sferragliando verso Forlì mentre il sole timido illuminava le colline, Marco si appoggiò al finestrino. La stanchezza lo travolse, ma un enorme senso di sollievo cedette a un sorriso di speranza. Senza quel taxi chiamato nel momento del buio totale, senza la prontezza di Radio Taxi 24 e l’abilità di Luca che aveva tagliato via minuti preziosi, sarebbe stato spacciato. Guardando fuori il paesaggio dell’Emilia che sfilava veloce, pensò a quanto un servizio efficiente e affidabile, disponibile nell’ombra della notte, avesse letteralmente salvato il suo futuro, una semplice corsa che aveva fatto la differenza tra il disastro e l’opportunità. Un appuntamento con il destino raggiunto per il rotto della cuffia, grazie a una luce gialla che aveva saputo portarlo giusto in tempo.

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