Il profumo di caffè e cornetto si era ormai dissipato da ore. Lucia, con le occhiaie scavate da una notte insonne passata a studiare per l’esame di Anatomia Comparata, si ritrovò a fissare lo schermo del computer. Mancavano dieci minuti alle otto, l’inizio della prova, e l’autobus che prendeva solitamente, il 27, non si vedeva da un’eternità. Firenze era avvolta da una pioggia torrenziale, un acquazzone improvviso che aveva paralizzato il traffico. Controllò l’orologio di nuovo. Otto meno cinque. L’ansia le stringeva la gola. L’esame valeva il 60% del voto finale, non poteva permettersi di perderlo.
Aveva pensato di prendere un taxi, ma non aveva mai avuto bisogno di un servizio del genere e non aveva numeri di riferimento. Ricordava vagamente, dalla pubblicità vista in centro, un numero che prometteva servizio 24 ore su 24: Radio Taxi Firenze. Con le mani tremanti digitò il numero sul cellulare, sperando in un miracolo. Una voce calma e professionale le rispose quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione con voce concitata, fornendo l’indirizzo di casa e la sua destinazione, l’Ateneo di Scienze Mediche. L’operatore, con una tranquillità quasi rassicurante, le disse che un taxi era già stato inviato e che sarebbe arrivato in pochi minuti, nonostante il traffico.
L’attesa sembrò infinita. Ogni goccia di pioggia sul vetro della finestra le ricordava i secondi che scorrevano inesorabili. Finalmente, vide le luci rosse del taxi farsi strada tra le auto ferme. Un uomo sulla cinquantina, con un’espressione rassicurante, scese e le aprì la portiera. “Corri, signorina, che siamo in ritardo!” disse con un sorriso comprensivo. Lucia, sollevata, salì velocemente a bordo. Durante il tragitto, il tassista, notando il suo pallore, le offrì un fazzoletto e le domandò se fosse tutto a posto. Lei spiegò con voce tremante l’importanza dell’esame. L’uomo, con un gesto di incoraggiamento, le disse: “Non si preoccupi, ce la farà. Arriveremo in tempo.”
Il taxi si destreggiò abilmente tra le strade allagate, approfittando di percorsi alternativi suggeriti dal tassista, che conosceva la città come le sue tasche. Si fermarono proprio davanti all’ingresso dell’Ateneo alle 8:03. Lucia, saltando fuori, pagò la corsa e ringraziò il tassista con un sorriso grato, promettendo di raccomandare il servizio a tutti i suoi amici. Aveva rischiato di perdere un’opportunità cruciale, ma grazie alla prontezza e all’efficienza di Radio Taxi Firenze era riuscita ad arrivare appena in tempo.
Raggiunse la stanza d’esame con il cuore che le batteva forte nel petto. Si sedette al suo posto, riprese fiato e iniziò a rispondere alle domande. L’ansia e la preoccupazione svanirono, sostituite dalla concentrazione. L’esame andò bene, e sapeva che, in fondo, un piccolo aiuto inaspettato, arrivato proprio quando ne aveva più bisogno, aveva reso tutto possibile. Quella notte, avrebbe sicuramente dormito sonni tranquilli, con la consapevolezza che a Firenze, almeno, c’era un servizio a cui poteva sempre contare.
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