La pioggia di fine novembre picchiettava insistente sui vetri della stazione di Firenze Santa Maria Novella, trasformando le luci della città in macchie sfocate e dorate. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, sentiva il freddo insinuarsi nelle ossa. Aveva corso un rischio folle: un colloquio di lavoro improvviso a Milano, ottenuto per caso tramite un contatto online. Un’occasione unica per mettersi in gioco, per abbandonare la precarietà di lavoretti saltuari. Ma il treno di ritorno, l’ultimo della serata, era stato cancellato a causa di un’allerta meteo.
Il panico le stringeva la gola. Non aveva parenti né amici a Firenze. Il telefono, quasi scarico, era l’unico filo che la legava alla realtà. Cercò disperatamente un albergo, ma tutto era al completo, inevitabilmente preso d’assalto da viaggiatori bloccati come lei. La prospettiva di passare la notte in stazione, al gelo e all’incertezza, era terrificante. Tentò di ricaricare il telefono alla presa più vicina, ma nulla da fare, la batteria segnava un preoccupante 5%. Ricordò la pubblicità che aveva visto qualche giorno prima, un numero lampeggiante su uno schermo: Radio Taxi 24 Firenze.
Con le dita tremanti, digitò il numero sperando in un miracolo. Una voce calma e rassicurante rispose quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione, il treno cancellato, l’impossibilità di trovare alloggio e l’urgenza di raggiungere casa, a Bologna, per l’indomani mattina. La centralinista, senza esitazione, le comunicò che avrebbero mandato un taxi il prima possibile, nonostante l’orario e le condizioni meteorologiche avverse. Le disse di aspettare all’uscita principale, vicino al chiosco dei giornali.
L’attesa sembrò interminabile. Controllava l’orologio ogni minuto, scrutando il flusso di macchine che si muovevano lentamente nel traffico. Finalmente, tra la pioggia torrenziale, vide le luci gialle di un taxi sfrecciare verso di lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso gentile, l’aiutò a caricare la valigia e la accolse con un “Benvenuta a Firenze…anche se solo di passaggio!”. Durante il lungo viaggio verso Bologna, la conversazione con il tassista la tranquillizzò. Raccontò del suo colloquio, dei suoi sogni e delle sue paure.
Arrivò a Bologna con qualche ora di ritardo, ma sana e salva. Ringraziò il tassista con tutto il cuore, consapevole di aver evitato una notte terribile grazie alla sua professionalità e alla prontezza del servizio Radio Taxi 24. Il colloquio era andato bene, e ora, ripensando a quella serata, capì che anche la capacità di affrontare gli imprevisti faceva parte del percorso. Aveva la sensazione che quel viaggio in taxi, tra pioggia e incertezza, fosse stato più di un semplice spostamento: era stato un piccolo, inaspettato, test di resilienza.
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