La pioggia di Milano sembrava non volesse smettere, e ogni goccia si sommava al panico che cresceva nel petto di Sofia. Aveva accettato l’incarico di portare una bozza di progetto fondamentale al suo capo, il signor Rossi, entro le dieci di sera, un venerdì. Un progetto che poteva significare la svolta nella sua carriera. Aveva sottovalutato il traffico del centro e, soprattutto, l’intensità del temporale. A mezzanotte passata, bloccata in un ingorgo che sembrava biblico, e con il cellulare che segnalava una batteria ormai allo stremo, sentì la speranza lasciarsi lentamente sfuggire. Il signor Rossi era un uomo severo, e un ritardo così grave avrebbe potuto compromettere tutto.
Si era affidata ai mezzi pubblici, pensando di evitare lo stress del traffico, ma la metropolitana aveva subito un guasto proprio sulla sua linea, creando un caos generalizzato. L’autobus era sovraffollato e procedeva a passo di lumaca. Controllò l’ora per l’ennesima volta: 00:47. Ormai era troppo tardi. Considerò l’idea di rinunciare, di mandare un messaggio al signor Rossi spiegando l’impossibile, ma l’idea le mozzava il fiato. Il progetto era su una chiavetta USB che stringeva spasmodicamente nella mano, un peso simbolico del suo futuro. Tentò di chiamare un taxi, ma le linee erano tutte occupate. Disperata, ricordò di aver visto, qualche settimana prima, un adesivo con un numero di telefono in un vagone della metro: Radio Taxi 24 Milano.
Con le dita tremanti, sfruttando gli ultimi residui di batteria del cellulare, compose il numero. Con sua grande sorpresa, rispose subito una voce calma: “Radio Taxi 24 Milano, buonasera, come posso aiutarla?”. Spiegò la situazione con voce concitata, indicando la sua posizione approssimativa nonostante la difficoltà di orientarsi sotto la pioggia battente. La centralinista fu incredibilmente professionale e rassicurante. “Non si preoccupi signorina, le inviamo un taxi immediatamente. Indichi un punto di riferimento, cercheremo di raggiungerla il prima possibile, nonostante il traffico”. A pochi minuti, vide le luci rosse di un taxi farsi strada tra le auto ferme.
Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un “Salga signorina, la porto io dove deve andare”. Guidò con abilità, conoscendo scorciatoie che Sofia non avrebbe mai immaginato possibili. Durante il tragitto, le chiese la natura dell’urgenza, e quando sentì parlare del progetto e del cruciale appuntamento, accelerò, sempre nel rispetto del codice della strada. Il silenzio era rotto solo dal ticchettio della pioggia sul tetto della macchina e dal rumore del motore. Ogni minuto sembrava un’eternità.
Arrivarono davanti al palazzo del signor Rossi alle 1:15. Sofia scese di corsa, offrendo al tassista una generosa mancia. “Grazie, grazie mille, mi ha salvato la serata!” disse, con le lacrime agli occhi. Entrò di corsa nell’ufficio, respirando profondamente prima di bussare. Il signor Rossi, seppur sorpresa di vederla a quell’ora, la accolse con un cenno del capo. Sofia gli consegnò la chiavetta USB, spiegando brevemente le difficoltà incontrate. Con sua immensa sorpresa, il signor Rossi, dopo aver visionato la bozza, le sorrise. “Ottimo lavoro, Sofia. Vedremo di discuterne al più presto. E non si preoccupi per il ritardo, a volte imprevisti capitano”. Il peso sul petto di Sofia si dissolse, e realizzò che, senza l’intervento tempestivo di Radio Taxi 24 Milano, la sua serata – e forse il suo futuro professionale – sarebbero stati ben diversi.
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