La pioggia batteva insistente sui sampietrini di Firenze, trasformando le strade in fiumi scintillanti. Anna, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la sua testardaggine. Aveva insistito per raggiungere a piedi il nuovo ristorante dove l’aspettava Marco, il ragazzo che aveva conosciuto solo online e con cui sperava di vivere finalmente un primo appuntamento “vero”. Un messaggio sul cellulare: “Sono già qui, un tavolo bellissimo con vista sull’Arno!”. La promessa era allettante, ma ora, a mezz’ora dall’incontro e con l’acqua che le penetrava nelle scarpe, il romanticismo aveva lasciato il posto alla disperazione. La sua mappa aveva sottovalutato le distanze nel centro storico e, peggio ancora, la sua scarpa preferita aveva deciso di cedere proprio mentre attraversava Piazza della Signoria.
Zoppicando, cercò un riparo sotto il porticato di un palazzo antico. Il telefono era quasi scarico, il freddo le mordeva le dita e la prospettiva di arrivare in quel ristorante, e soprattutto di presentarsi a Marco in quelle condizioni, era terrificante. Aveva provato a chiamare un amico, ma era impossibile raggiungerlo. Si guardò intorno, cercando disperatamente una soluzione. Ricordò allora di aver visto, qualche settimana prima, un cartellone pubblicitario con un numero verde: Radio Taxi Firenze 24. Sperando nell’impossibile, compose il numero con le ultime energie rimaste.
La voce gentile e professionale dell’operatore la fece respirare meglio. Spiegò la situazione, la posizione precisa e il disagio causato dalla scarpa rotta. Senza farle attendere, le comunicò che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. Anna si sentì quasi incredula. Mentre aspettava, controllò di nuovo il telefono: solo il 3% di batteria. La pioggia sembrava non voler dare tregua. Finalmente, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, vide le insegne gialle di un taxi avvicinarsi.
L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un “Buonasera signorina, colpa del maltempo?”. Senza dire una parola, l’aiutò a salire a bordo e le offrì una bottiglietta d’acqua. Durante il breve tragitto, comunicarono a gesti, visto che Anna faticava a parlare per il freddo. Il taxi, nonostante il traffico, la portò davanti al ristorante in un lampo. L’autista la aspettò mentre si sforzava di rimettersi in piedi con dignità.
Arrivata al ristorante, leggermente in ritardo ma non sconfitta, Anna trovò Marco ad aspettarla, preoccupato. Spiegò l’accaduto con un sorriso un po’ imbarazzato, sottolineando l’efficienza e la gentilezza del servizio Radio Taxi 24. Marco la prese per mano, ammirando la sua resilienza. Quella serata, iniziata sotto una pioggia battente e con una scarpa rotta, si rivelò un successo. E Anna, mentre lo guardava negli occhi, pensava che a volte era necessario un piccolo aiuto per trasformare un disastro in una bella storia.
Lascia un commento