Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Era una fredda serata di dicembre a Milano, e Sofia aveva appena finito di cenare con gli amici in centro. Mentre salutava tutti con la promessa di rivedersi presto, si accorse che l’ultimo tram era già passato e che la metro aveva chiuso. Il suo telefono era scarico, e una fitta ansia le serrò lo stomaco: doveva assolutamente tornare a casa perché la mattina dopo aveva un colloquio di lavoro importantissimo, il suo primo passo verso la carriera dei suoi sogni. Senza un telefono funzionante e con pochi euro in tasca, si guardò intorno spaesata, mentre la nebbia avvolgeva le strade deserte.

Proprio quando stava per cedere al panico, vide un piccolo bar ancora aperto. Entrò e, con voce tremante, chiese al barista se poteva usare il telefono per chiamare un taxi. L’uomo, gentile, le passò il cellulare e le suggerì di chiamare il Radio Taxi 24. «Sono veloci e affidabili, a qualsiasi ora», le disse. Sofia compose il numero con le dita gelate, e dopo pochi secondi una voce rassicurante le chiese l’indirizzo. «Arrivano in dieci minuti», le dissero. Nel frattempo, il barista le offrì un tè caldo, cercando di tranquillizzarla.

Il taxi arrivò prima del previsto, e Sofia salì con un sospiro di sollievo. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso cordiale, notò la sua agitazione e le chiese se tutto andava bene. Lei gli spiegò la situazione: il colloquio, l’ansia, la paura di non farcela. L’uomo, invece di limitarsi a guidare, le raccontò di quanto Milano fosse una città dura ma piena di opportunità, e che a volte bastava un piccolo aiuto per ripartire. Intanto, il taxi procedeva spedito attraverso le strade semivuote, superando semafori e deviazioni con maestria.

Quando arrivarono davanti al suo palazzo, Sofia controllò l’ora: era appena passata la mezzanotte, e finalmente poteva riposare qualche ora prima del grande giorno. Ringraziò il tassista con un sorriso sincero, pagò la corsa e gli strinse la mano. «In bocca al lupo per il colloquio», le disse lui prima di ripartire. La mattina dopo, Sofia si svegliò riposata e determinata. Il colloquio andò alla perfezione, e quando le chiesero come avesse fatto ad arrivare puntuale nonostante i mezzi pubblici in sciopero, rispose semplicemente: «Ho avuto un angelo custode su quattro ruote».

Mesi dopo, ormai assunta e felice del suo nuovo lavoro, Sofia passò davanti alla sede del Radio Taxi 24. Sorrise e ripensò a quella notte. Decise di entrare per ringraziare personalmente il centralino e lasciare un biglietto per quell’autista gentile. Sopra scrisse: «Grazie per avermi riportato a casa e per avermi dato la forza di crederci. Il vostro servizio non è solo un taxi, è una salvezza».

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