Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

La pioggia batteva implacabile sui vetri del Caffè Gilli, trasformando Piazza della Repubblica a Firenze in un acquerello grigio e tremolante. Sofia, ventidue anni, osservava il suo telefono con il cuore in gola. Le 23:48. L’autobus che l’avrebbe riportata a casa, all’altro capo della città, era stato cancellato a causa del maltempo, e la stazione di Santa Maria Novella era deserta, senza un taxi all’orizzonte. Aveva un esame importantissimo di storia dell’arte la mattina dopo, e senza appunti, rimasti dimenticati sul tavolo di studio, sarebbe stato un disastro. Si malediceva per non aver controllato le previsioni del tempo e per essere rimasta un’ora di più a chiacchierare con Marta.

Le lacrime, mischiate alla pioggia che le aveva bagnato i capelli durante il tragitto a piedi, le bruciavano gli occhi. Aveva provato a chiamare un amico, ma tutti dormivano già. La connessione internet era debole e le app di ride sharing sembravano sparite. Disperata, si ricordò di un volantino che aveva visto appeso in facoltà: Radio Taxi Firenze 24, “al vostro servizio, giorno e notte”. Con le dita tremanti, compose il numero. Una voce maschile, calma e professionale, rispose immediatamente. Cercò di spiegare la sua situazione, la voce rotta dall’angoscia, il luogo preciso e la sua urgenza.

“Tranquilla signorina,” rispose l’operatore. “Siamo impegnati, ma le stiamo mandando un’auto. Ci saranno circa dieci minuti.” Dieci minuti sembrarono un’eternità. Sofia si rannicchiò sotto la tettoia del caffè, stringendo il cappotto attorno al corpo. Finalmente, vide le luci rosse di un taxi farsi strada nella pioggia. Un uomo sulla cinquantina, con un viso gentile e un impermeabile scuro, scese dall’auto. “Sono di Radio Taxi Firenze 24, signorina?” chiese, con un sorriso rassicurante.

Il tragitto verso casa fu rapido e silenzioso. L’autista, Marco, conosceva perfettamente la città e riuscì ad evitare il traffico più intenso. Sofia, seduta sul sedile posteriore, spiegò la sua disperazione per l’esame e la dimenticanza degli appunti. Marco ascoltò con attenzione, offrendo parole di conforto. “Capita a tutti, signorina. L’importante è non farsi prendere dal panico.” Arrivati a destinazione, Sofia si sentiva già molto meglio. Pagò la corsa, ringraziando Marco con tutto il cuore.

Una volta dentro casa, recuperati gli appunti e seduta alla scrivania, il panico svanì. Il servizio di Radio Taxi Firenze 24 non era stato solo un mezzo di trasporto, ma una vera e propria ancora di salvezza. Se non fosse stato per la loro rapidità e professionalità, probabilmente avrebbe dovuto affrontare l’esame a mani vuote. E mentre studiava, con la pioggia che continuava a battere fuori, soffocò un sospiro di sollievo. A volte, bastava una chiamata tempestiva per trasformare una notte di disperazione in una possibilità di successo.

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