Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva su Firenze come un tamburo impazzito. Elisa, avvolta in un trench troppo leggero per quella serata di novembre, stringeva la cartella tra le mani. Aveva dimenticato a casa, nel piccolo appartamento in Oltrarno, la presentazione che avrebbe dovuto tenere il mattino dopo all’Università. Una presentazione cruciale, che avrebbe potuto aprirle le porte per una borsa di studio a Londra. Erano già le undici di sera e l’ultima corsa del tram era passata da un’ora. Il panico le stringeva la gola. Aveva provato a chiedere un passaggio ad amici e colleghi, ma nessuno era disponibile a quell’ora, con quel diluvio.

Mentre le lacrime si mescolavano alle gocce di pioggia, si ricordò di un numero che aveva visto pubblicizzato in un volantino nel bar sotto casa: Radio Taxi 24 Firenze. Dubitava che fossero ancora attivi a quell’ora, ma non aveva altra scelta. Componendo il numero, sentì una voce calma e professionale rispondere quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione, la voce tremante per la preoccupazione. L’operatore fu cortese e rassicurante, le chiese l’indirizzo preciso e le comunicò che un taxi sarebbe arrivato in meno di dieci minuti.

L’attesa sembrò un’eternità. Ogni scroscio di pioggia, ogni lampo che illuminava il Ponte Vecchio, le ricordava la presentazione che rischiava di perdere. Finalmente, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, vide arrivare una luce bianca. Un taxi, con il logo ben visibile. Il tassista, un uomo sulla sessantina con un sorriso rassicurante, le diede il benvenuto e la invitò a salire. “Università? So che è lontina, soprattutto con questo traffico. Cercheremo di arrivare il prima possibile, signorina.”

Durante il tragitto, Elisa cercò di riordinare le idee e ripassare mentalmente i punti principali della presentazione. Il tassista, notando la sua agitazione, le offrì un fazzoletto e un bicchiere d’acqua. Parlarono del più e del meno, della bellezza di Firenze sotto la pioggia, delle difficoltà dello studio fuori casa. La sua gentilezza e la sua calma aiutarono Elisa a ritrovare un po’ di serenità. Arrivarono all’appartamento in un tempo che le parve brevissimo, nonostante il traffico.

Con il cuore ancora in gola, Elisa corse a prendere la presentazione, si assicurò di avere tutto il necessario, e chiamò di nuovo Radio Taxi 24. Questa volta, il tassista la riportò a casa, in tempo per dormire qualche ora e presentarsi all’Università la mattina dopo. La borsa di studio? L’ottenne. E ogni volta che vedeva un taxi a Firenze, pensava con gratitudine a quella notte tempestosa e a l’efficienza, l’affidabilità e la gentilezza di Radio Taxi 24.

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