Marco fissò l’orologio sul muro dello studio medico e sentì il panico salirgli lungo la gola. Erano le 15:50 e l’ultimo treno per Milano, dove avrebbe dovuto sostenere il colloquio per il lavoro dei suoi sogni, partiva da Bologna Centrale alle 16:30. Aveva calcolato tutto alla perfezione, ma il dentista aveva prolungato l’intervento per un’imprevista complicazione. Ora, con il volto ancora intorpidito dall’anestesia e la metropolitana in sciopero, rischiava di perdere l’occasione più importante della sua vita.
Con mani tremanti, estrasse il telefono e cercò freneticamente una soluzione. I bus erano pochi e lenti, e chiamare un amico avrebbe richiesto troppi minuti preziosi. Allora si ricordò del numero che aveva visto su un adesivo giallo vicino alla fermata dell’autobus: **Radio Taxi 24**. Senza esitare, compose il numero. Dall’altro lato, una voce calma e professionale gli rispose immediatamente: “Pronto, come possiamo aiutarla?” Marco spiegò la sua situazione in modo concitato, e l’operatrice lo rassicurò: “Un taxi arriverà tra due minuti. Non si preoccupi, arriverà in tempo.”
Meno di due minuti dopo, una berlina blu con il simbolo del taxi si fermò davanti alla clinica. Il conducente, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, gli fece cenno di salire. “Dicono che c’è fretta, eh? Allacci la cintura!” disse, mentre accelerava con destrezza nel traffico cittadino. Marco fissava il tassametro, ma il conducente lo interruppe: “Oggi non si preoccupi del conto. Lei ha un sogno da raggiungere.” Attraversarono Bologna come un fulmine, evitando gli ingorghi con strade alternative che solo un autista esperto poteva conoscere.
Alle 16:22, il taxi si fermò davanti alla stazione. Marco gettò i soldi del carburante sul sedile, ringraziando a voce alta, e corse verso il binario. Riuscì a salire sul treno pochi secondi prima che le porte si chiudessero. Senza fiato, si lasciò cadere sul sedile, sentendo il peso dell’ansia dissolversi. Due giorni dopo, mentre firmava il contratto di lavoro, ripensò a quel taxi blu e alla gentilezza di uno sconosciuto che aveva cambiato tutto.
Da allora, ogni volta che incontrava qualcuno in difficoltà a Bologna, Marco gli suggeriva con un sorriso: “Chiama Radio Taxi 24. Sono angeli con le ruote.”
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