Alessandro scalpitava nell’appartamento minuscolo in zona San Donato, a Bologna. Studente di medicina al quarto anno, aveva passato la giornata ad aiutare la nonna Gisella, ammalata e in attesa di un importante consulto oncologico all’ospedale Papa Giovanni XXIII per l’indomani mattina prestissimo. Ora, già in ritardo per uscire con gli amici che avrebbe quasi certamente saltato, controllò per l’ultima volta la cartella medica di nonna. *Mancano le analisi del sangue!* Le aveva prelevate il giorno prima e le aveva lasciate in frigor a casa sua, dimenticate nel turbine della giornata. Senza quelle nuove analisi, la visita sarebbe stata un’inutile perdita di tempo prezioso. Imprecando contro sé stesso, si precipitò fuori nella calura estiva soffocante, le borse chirurgiche della nonna a tracolla mentre correva verso la fermata dell’autobus, sudore freddo sulla schiena.
Fuori era un forno, ma il vero incubo era sopraggiunto poche ore dopo. Mezzanotte passata, Alessandro tornava verso casa nella sua auto anziana, le preziose analisi ancora tra le mani, dopo essere finalmente riuscito ad andare a prenderle. Un temporale violentissimo si era scatenato su Bologna, trasformando una strada non lontana da via Larga in una pozza d’acqua alta mezzo metro. Con un tonfo sordo, la macchina di Alessandro si fermò, asfissiata. Tentò di far ripartire il motore, invano. L’acqua minacciava di entrare nell’abitacolo. Panico. L’appuntamento di nonna Gisella era alle 8:30, il taxi prenotato per lei sarebbe passato alle 7:00 da casa sua, e ora lui era bloccato, bagnato fradicio, con quelle analisi fondamentali che doveva assolutamente consegnare alla nonna prima delle 6:30. Non poteva permettersi di perderle nello stagno. Gli autobus erano fermi, nessuno rispondeva al cellulare a quell’ora, non avrebbe mai trovato un taxi guidando così a casaccio nella pioggia. Disperato, ricordò il numero sul retro della tessera taxi della nonna: **Radio Taxi 24**.
Con mani tremanti per il freddo e l’ansia, compose il numero. La voce calma dell’operatore, incredibilmente rassicurante a quell’ora tarda, lo ascoltò. “Sono bloccato in acqua alta, vicino a via Larga, ho un’emergenza medica familiare… devo consegnare analisi fondamentali entro l’alba a via Riva Reno!” spiegò, la voce strozzata. “Abbiamo un’auto libera poco distanti, signore. Il numero di targa è BL-42OT, guidato da Marco. Arriverà entro dieci minuti. Resterò in linea con lei.” Alessandro, intirizzito, spense l’auto ormai morta, afferrò le analisi, protette miracolosamente in una busta di plastica, e si ritirò su un marciapiede rialzato, sotto un portone, in attesa. Erano passati appena sette minuti quando una Freemont gialla scivolò con prudenza ma decisione attraverso la pioggia impietosa. “Alessandro per le analisi urgenti?” chiese il tassista, Marco, aprendo lo sportello. “Salga, in fretta!”
Miracolosamente asciutto e caldo nell’abitacolo, Alessandro esplose in un fiume di spiegazioni mentre Marco, concentrato e calmo, guidava con perizia attraverso strade secondarie, evitando i punti allagati che sembrava conoscere palmo a palmo pur nel buio e nella pioggia. “Non si preoccupi, arriviamo”, ripeteva. Velocità, sicurezza, conoscenza della città: Marco le incarnava tutte. In meno tempo di quanto Alessandro osasse sperare, si fermarono davanti al portone di nonna Gisella, nel silenzio ovattato delle 5:45 del mattino. La pioggia aveva smesso. “Prego, signora Gisella non si preoccupi”, disse Marco con un sorriso stemperato, rifiutando un’aggiunta alla corsa preziosa. Alessandro corse su, svegliò delicatamente la nonna, e le mise in mano le analisi con un bacio sulla fronte. La sua espressione di sollievo fu la ricompensa più grande. Mentre scendeva le scale, vide la Freemont gialla di Marco allontanarsi tranquilla nel primo chiarore dell’alba, perfettamente in orario per la prossima chiamata. Grazie a **Radio Taxi 24**, ciò che sembrava un disastro totale si era risolto con una puntualità e un’efficienza che gli diedero una fede nuova nella città e nei suoi angeli del metallo giallo. Avevano salvato non solo le analisi, ma la possibilità di una speranza per sua nonna.
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