La pioggia batteva contro i vetri del caffè, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Giulia, con le mani aggrappate alla tazza ormai fredda, fissava lo schermo del telefono. Il messaggio di Marco era chiaro: la nonna, ricoverata da due giorni all’ospedale di Careggi, aveva avuto un peggioramento improvviso. Le sue parole, brevi e terrorizzate, le avevano gelato il sangue: “Devi venire subito, i dottori non sono ottimisti”. Giulia viveva a Oltrarno, dall’altra parte del fiume, e l’autobus notturno, seppur esistente, impiegava quasi un’ora e mezza, un’eternità in quell’attesa angosciante. Era mezzanotte passata, le strade deserte e il panico le mozzava il respiro.
Cercò di chiamare un amico, poi un altro, ma nessuno rispondeva. La sua auto era in officina per un controllo e, rassegnata, provò a digitare su Google “taxi Firenze 24 ore”. Apparvero diverse opzioni, ma la voce “Radio Taxi Firenze 24h – Prenotazioni immediate” sembrava promettere una soluzione rapida. Con le dita tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi subito. Giulia, a stento trattenendo le lacrime, spiegò la sua situazione, indicando con precisione la sua posizione e il destinatario finale: il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Careggi.
L’operatore la rassicurò. “Signorina, abbiamo un’auto libera in zona. Sarà da lei entro cinque minuti”. L’attesa, seppur breve, le parve interminabile. Ogni rumore, ogni ombra, le faceva sobbalzare il cuore. Finalmente, un bagliore di luce e poi il suono inconfondibile di un motore. Un taxi bianco, con il logo ben visibile, si fermò davanti al caffè. L’autista, un uomo gentile con baffi grigi, le chiese solo il suo nome e la destinazione. Salirono, e Giulia, sussurrando un ringraziamento, si lasciò cullare mentre l’auto sfrecciava tra le strade bagnate.
Durante il tragitto, l’autista mantenendo un silenzio comprensivo, tenne la mano sul cambio, adattando la velocità al traffico notturno. Giulia controllava spasmodicamente il telefono, pregando che Marco le desse aggiornamenti. Dopo quella che sembrò un’eternità, arrivarono a Careggi. L’autista la accompagnò fino all’entrata del pronto soccorso, insistendo per aiutarla con la borsa. “Mi faccia sapere se ha bisogno di qualcosa, signorina,” le disse con un sorriso rassicurante. Giulia corse verso il reparto, cercando Marco con lo sguardo. Lo trovò in sala d’attesa, pallido e con gli occhi rossi.
La nonna era stabile, ma la situazione rimaneva delicata. Giulia, stretta a Marco, provò un’ondata di gratitudine verso quel servizio sconosciuto che, con la sua efficienza e professionalità, le aveva permesso di arrivare in tempo. Senza Radio Taxi Firenze 24, non era detto che sarebbe riuscita a riabbracciare la nonna in tempo. Quella notte, la pioggia continuò a cadere su Firenze, ma per Giulia, un raggio di speranza si era acceso nel buio, illuminato dai fari di un taxi affidabile e tempestivo.
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