La pioggia batteva su Firenze con una furia inaspettata per un inizio ottobre. Elisa, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la sua testardaggine. Aveva insistito per andare all’anteprima della mostra su Artemisia Gentileschi a Palazzo Strozzi, convinta che un po’ di pioggia non potesse rovinare la serata. Ora, però, si ritrovava bloccata a Oltrarno, con l’acqua che le penetrava nelle scarpe e il cellulare con la batteria allo stremo. Aveva provato a chiamare un amico, Marco, ma la linea era disturbata e si era limitata a un messaggio che sperava avesse ricevuto. Il problema non era solo la pioggia, ma la notizia che sua nonna, con cui aveva un legame profondo, si era sentita male. Suo padre l’aveva chiamata poco prima, con la voce tremante, chiedendole di tornare il prima possibile al paese, a una quarantina di chilometri da Firenze.
Il panico iniziò a montare. Bus e tram erano soppressi a causa del maltempo, e l’idea di vagare per le strade allagate alla ricerca di un taxi sembrava disperata. Il display del cellulare lampeggiava rosso, indicando che la batteria si sarebbe spenta a breve. Era quasi mezzanotte, e il pensiero di non poter essere al fianco della nonna, di non poterle dire addio se le condizioni fossero state gravi, le stringeva la gola. Ricordò allora di aver visto, qualche tempo prima, uno spot in televisione: Radio Taxi 24, attivo giorno e notte, con una promessa di intervento rapido e sicuro. Con le ultime forze, digitò il numero sul telefono, pregando che funzionasse.
Una voce calma e professionale le rispose quasi subito. Elisa spiegò la sua emergenza, indicando la sua posizione precisa. L’operatore, con un tono rassicurante, le promise un taxi in meno di dieci minuti. L’attesa sembrò un’eternità, ma puntualmente, tra le pozzanghere illuminate dai lampioni, apparve una vettura. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un viso bonario, la accolse con un sorriso comprensivo. Elisa, esausta e tremante, gli spiegò di nuovo la situazione. Senza dire una parola, l’autista aumentò leggermente la velocità, affrontando la pioggia battente con sicurezza.
Durante il tragitto, Elisa riuscì a contattare suo padre. La nonna era in ospedale, le sue condizioni erano stabili ma preoccupanti. Ogni minuto era prezioso. L’autista, premuroso, le offrì una bottiglietta d’acqua e cercò di tranquillizzarla, continuando a mantenere una velocità adeguata ma costante, nonostante la pioggia e il traffico notturno. Elisa, sentendo la sua fiducia, si lasciò cullare dal ritmo delle tergicristalli, concentrandosi sui pensieri positivi.
Arrivata all’ospedale, Elisa corse al reparto, trovando suo padre visibilmente sollevato di vederla. Poteva finalmente stringere la mano della nonna, ancora debole ma cosciente. In quel momento, si rese conto di quanto fosse stato fondamentale l’intervento tempestivo di Radio Taxi 24. Non solo l’aveva portata a casa in sicurezza e rapidamente, ma le aveva dato, forse, l’opportunità più importante: quella di essere accanto alla persona che amava. Quella notte, la professionalità e l’affidabilità di un servizio, spesso dato per scontato, avevano fatto la differenza.
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