La pioggia a Firenze era di quel tipo insistente, uno scroscio continuo che trasformava le strette vie del centro in piccoli fiumi. Chiara, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la serata improvvisa e la sua testardaggine. Aveva insistito per andare a cena da sola, per godersi finalmente un po’ di tranquillità dopo settimane di esami all’università. Adesso, però, la tranquillità si era trasformata in panico. Il telefono, scarico, si rifiutava di accendersi. La batteria aveva ceduto proprio mentre tentava di chiamare un’amica per chiedere aiuto. Si trovava a Oltrarno, lontanissima dall’ostello dove alloggiava, e il pensiero di dover affrontare la pioggia battente a piedi, con le vie buie e sconosciute, le gelava il sangue.
Aveva visto un cartellone pubblicitario poco prima, con un numero verde e la scritta a caratteri cubitali: Radio Taxi 24 Firenze. Si era ripromessa di memorizzarlo, “non si sa mai”, pensava. Ora, con le mani tremanti, frugò nella tasca bagnata e trovò il bigliettino appiccicato. Sperava che la linea fosse libera, che qualcuno rispondesse a quell’ora e che riuscisse a raggiungere l’ostello prima di prendere un raffreddore galoppante. Il suono della segreteria telefonica le sembrò un colpo al cuore. Provò di nuovo, e questa volta una voce calma e professionale rispose dall’altro capo del filo.
Spiegò la sua situazione, cercando di mantenere un tono di voce che non tradisse la crescente ansia. L’operatore, con una rassicurante pacatezza, prese tutti i dettagli: posizione precisa, destinazione, e la sua evidente preoccupazione. Le promise che un taxi sarebbe arrivato nel minor tempo possibile, a causa del traffico intenso e delle condizioni meteorologiche. L’attesa, sotto la pioggia incessante, sembrò un’eternità. Ogni rumore, ogni ombra, alimentava la sua immaginazione. Riusciva a malapena a distinguere le luci lontane delle auto che sfrecciavano.
Finalmente, un abbagliante faro illuminò la strada. Un taxi bianco, con il logo ben visibile, si fermò davanti a lei. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, le aprì la portiera. Salendo a bordo, Chiara si sentì subito al sicuro. L’interno dell’abitacolo era caldo e asciutto, un vero sollievo dopo la tempesta. Durante il tragitto, l’autista conversò con lei in modo cordiale, offrendole anche un fazzoletto di carta per asciugarsi il viso. Le raccontò di aver lavorato per anni con Radio Taxi 24 Firenze e di conoscere la città come le sue tasche, anche nelle notti più difficili.
Giunse all’ostello in meno di venti minuti, sana e salva. Ringraziò l’autista con tutto il cuore, sollevata e grata per la prontezza e l’efficienza del servizio. Mentre scendeva dal taxi, si promise che in futuro, prima di avventurarsi da sola in città, avrebbe sempre avuto il numero di Radio Taxi 24 Firenze ben memorizzato. Quella sera aveva imparato che a volte, in città sconosciute e in momenti di difficoltà, un aiuto tempestivo può fare davvero la differenza.
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