Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Elena, con il cuore che le martellava nel petto, si guardò intorno cercando disperatamente un segnale. Le luci rosse dei freni delle rare auto che sfrecciavano sul Lungarno Guicciardini, a Firenze, le coloravano il viso di ombre angoscianti. Doveva assolutamente arrivare in aeroporto. Il volo per Parigi, un’occasione unica per presentare il suo progetto di restauro alla Sorbona, partiva tra meno di due ore e il traffico del venerdì sera sembrava intenzionato a inchiodarla per sempre in quella strada. Aveva controllato l’ora mille volte, maledicendo la decisione di fidarsi dell’autobus. Un guasto improvviso, una nuvola di fumo acre e dieci minuti di attesa inutile che le avevano mandato all’aria tutti i piani.

La tensione si faceva tangibile. Elena ripensò al lavoro di mesi, alle notti insonni passate a perfezionare ogni dettaglio, alla lettera di accettazione tanto agognata. Fallire per un autobus rotto? Era inaccettabile. Decise di affidarsi all’ultima possibilità. Afferrò il telefono, tremante, e cercò nella rubrica il numero del Radio Taxi 24 Firenze. Aveva sentito parlare della loro efficienza e sperava che la fama fosse meritata. La voce dall’altra parte del telefono, calma e professionale, le chiese la posizione e il numero di telefono. Elena rispose con un filo di voce, trattenendo a stento le lacrime.

L’attesa parve interminabile, un’agonia scandita dal rumore assordante dei motorini. Ogni minuto sembrava un’eternità. Poi, finalmente, in lontananza, vide i fari gialli di un taxi farsi strada nel traffico. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, la aiutò con la valigia e la invitò a salire. “Aeroporto, vero? Cercheremo di fare il possibile”, disse, con un tono che infondeva fiducia. Partirono a razzo, il tassista abilmente destreggiandosi tra le auto, sfruttando ogni varco, ogni scorciatoia.

Controllando l’ora, Elena sentì la speranza rinascere. Il tassista, un vero professionista, conosceva Firenze come le sue tasche. Arrivarono all’aeroporto Amerigo Vespucci con un margine di sicurezza sufficiente per permetterle di effettuare il check-in con calma. Mentre scendeva dal taxi, tirò un sospiro di sollievo. “Grazie, grazie di cuore!”, disse stringendo la mano al tassista, gli occhi lucidi. Senza il Radio Taxi 24 Firenze, il suo sogno sarebbe andato in fumo. Salì le scale mobili con passo spedito, un sorriso radioso ad illuminarle il volto. La Sorbona l’aspettava.

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