La pioggia batteva incessante sui vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Elena controllò l’orologio per la ventesima volta in dieci minuti: le 23:47. Aveva promesso a sua nonna, ricoverata d’urgenza all’ospedale di Careggi, che sarebbe arrivata entro mezzanotte. Era partita dal paese in treno, ma un guasto sulla linea aveva scaricato tutti i passeggeri a Empoli, lasciandoli a chiedersi come raggiungere la città. Il telefono, ovviamente, era scarico. La stazione era quasi deserta, solo qualche turista smarrito e un paio di pendolari avvolti nella frustrazione. Elena sentiva un nodo allo stomaco. Non poteva permettersi di arrivare in ritardo, non in quelle condizioni.
Disperata, si ricordò di un volantino che aveva visto appeso in un negozio qualche giorno prima: Radio Taxi Firenze 24, “Sempre al tuo servizio, giorno e notte”. Forse era l’unica speranza. Trovò un telefono pubblico – rarità ormai – e, con le mani tremanti, digitò il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi subito. Spiegò la sua situazione, l’urgenza della visita, la distanza da Empoli. L’operatore, dopo un rapido controllo, le comunicò che avrebbero mandato un taxi il prima possibile, nonostante l’ora tarda e il traffico causato dalla pioggia. Le disse che l’autista, Marco, era già in partenza.
L’attesa sembrò un’eternità. La pioggia non accennava a diminuire, il vento ululava e la stazione, illuminata fiocamente, sembrava un luogo dimenticato da Dio. Finalmente, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, vide apparire un taxi. Era una vecchia Lancia Lybra, riconoscibile per la sua targa gialla e il logo luminoso sul tetto. Marco, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, la salutò e la invitò a salire. “Diretto a Careggi, signorina? So che l’attesa è stata lunga, ma ho fatto il possibile.”
Il viaggio fu rapido, nonostante le strade allagate e il traffico. Marco conosceva la città come le sue tasche, evitando gli ingorghi e scegliendo percorsi alternativi. Durante il tragitto, Elena gli raccontò della nonna e della sua preoccupazione. Marco ascoltò in silenzio, offrendo parole di conforto. Quando arrivarono davanti all’ospedale, erano le 23:58. Due minuti di anticipo. Elena, commossa, lo ringraziò ripetutamente. “Non si preoccupi, signorina. Siamo qui per questo. La nostra priorità è portare le persone dove devono andare, soprattutto in situazioni come questa.”
Elena corse al reparto e trovò sua nonna sveglia e visibilmente sollevata di vederla. Abbracciandola, capì quanto fosse stato importante quel tempestivo intervento di Radio Taxi Firenze 24. Non era solo un passaggio in auto, ma un atto di gentilezza e di professionalità che le aveva permesso di esserci per la persona a cui voleva più bene, in un momento di bisogno. Una volta tornata a casa, promise a se stessa che, in caso di emergenza, avrebbe sempre potuto contare su di loro.
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