Era una notte fredda e piovosa a Milano quando Sofia si ritrovò sola in una strada deserta, con lo smartphone scarico e la borsa smarrita durante una corsa sul tram affollato. Aveva appena finito il turno in ospedale e l’unica cosa che desiderava era raggiungere casa il prima possibile, ma ora era bloccata, senza soldi né modo di chiamare aiuto. Guardò l’orologio: erano le due del mattino e i pochi passanti sembravano evitarla deliberatamente. Nel panico, scorse un piccolo chiosco ancora illuminato e vi si diresse, chiedendo al tabaccaio se poteva chiamarle un taxi. L’uomo, comprensivo, compose il numero del Radio Taxi 24 e le passò il telefono.
Mentre aspettava, Sofia tremava per il freddo e l’ansia, ma dopo soli sette minuti un’auto bianca con il logo verde apparve all’orizzonte. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, si presentò come Marco e le chiese se tutto andasse bene. Con voce tremante, Sofia gli spiegò la situazione e lui, senza esitazione, la invitò a salire. Mentre il taxi attraversava la città silenziosa, Marco le offrì una coperta e un bicchiere d’acqua, dicendole che avrebbero trovato una soluzione. Le chiese l’indirizzo e si offrì di aspettare mentre entrava in casa a recuperare i soldi per la corsa.
Il problema sembrava risolto, ma lungo il tragitto Sofia ricevette una chiamata dall’ospedale: una sua paziente, una donna anziana in condizioni critiche, aveva chiesto espressamente di lei. Nonostante la notte fonda, Sofia sapeva che non poteva rifiutarsi. Marco, senza farsi pregare, cambiò destinazione e la portò direttamente in ospedale, assicurandosi che entrasse in sicurezza. “Se ha bisogno di tornare a casa più tardi, mi chiami pure,” le disse, porgendole un biglietto con il numero del servizio.
Grazie al tempestivo intervento del Radio Taxi 24, Sofia riuscì a presentarsi all’appuntamento con la paziente in tempo e, quella notte, contribuì a salvarle la vita. Quando finalmente uscì dall’ospedale, stremata ma sollevata, il sole stava sorgendo. Con un sorriso, compose di nuovo il numero del taxi e, pochi minuti dopo, Marco era lì ad aspettarla. Questa volta, però, rifiutò il pagamento: “È già stato un onore aiutare un’infermiera come lei,” le disse. Sofia, commossa, capì che in quella grande città, anche nelle notti più buie, c’era ancora qualcuno su cui poter contare.
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