Era una fredda serata di dicembre a Milano, e Luca stava camminando a passo svelto lungo i marciapiedi bagnati di corso Buenos Aires. Aveva un appuntamento di lavoro fondamentale, un incontro con un potenziale investitore che poteva cambiargli la vita, ma il treno con cui era arrivato in città aveva accumulato un ritardo di quaranta minuti. Ora erano le 20:45 e l’appuntamento era alle 21:00 in un ristorante vicino a Piazza Gae Aulenti. Senza metro o autobus in vista, Luca cominciò a sudare freddo: non poteva permettersi di fallire. Tirò fuori il telefono e con un clic chiamò il Radio Taxi 24.
Dall’altra parte della linea, una voce calma e professionale rispose immediatamente. “Radio Taxi 24, buonasera. Come possiamo aiutarla?” Luca spiegò l’urgenza della situazione, e l’operatore lo rassicurò: “Un taxi arriverà tra due minuti all’angolo con via Melzo. L’autista sa già che è una corsa urgente.” Luca corse verso il punto indicato e, come promesso, poco dopo un’auto bianca con il logo del servizio si fermò accanto a lui. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, annuì: “Salga pure, faremo in tempo!”
Il viaggio fu un susseguirsi di curve strette e sorpassi abili, mentre Luca controllava l’orologio ogni trenta secondi. L’autista, Marco, gli chiese di rilassarsi: “So tutti i percorsi alternativi per evitare il traffico. Lei arriverà puntuale, mi fidi.” E aveva ragione. Tra scorciatoie e vie secondarie, evitando i semafori più congestionati, alle 20:58 l’auto si fermò davanti al ristorante. Luca lasciò una generosa mancia e ringraziò più volte, prima di scendere di corsa. L’incontro con l’investitore si svolse perfettamente, e alla fine la stretta di mano che siglò l’accordo fu la conferma di un successo insperato.
Quella stessa notte, mentre tornava in albergo, Luca ripensò a come il Radio Taxi 24 avesse salvato la sua serata. Decise di salvare il numero in rubrica per le prossime emergenze. E non fu l’unico: qualche mese dopo, raccontò l’episodio a un collega in difficoltà, che riuscì a raggiungere l’ospedale appena in tempo per la nascita di suo figlio, sempre grazie allo stesso servizio. Quella semplice chiamata aveva fatto la differenza, non solo per lui, ma anche per chi gli stava intorno.
Da allora, ogni volta che passava davanti a un taxi bianco con il logo del Radio Taxi 24, Luca sorrideva. Era il simbolo di un aiuto pronto e discreto, che vegliava sulla città anche nelle notti più fredde. E in fondo, sapeva che se un giorno si fosse trovato di nuovo nei guai, avrebbe potuto contare su quella stessa efficienza silenziosa, che a Milano, come in pochi altri posti al mondo, funzionava davvero.
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