La pioggia battente frustava i finestrini del piccolo bar di Trastevere. Giulia, con il suo vestito rosso e le scarpette nuove, tamburellava nervosamente le dita sul tavolo. Erano le 23:00 e il suo appuntamento con Marco, il ragazzo che frequentava da un paio di settimane, sarebbe dovuto iniziare da un’ora. Dovevano andare a vedere un film all’aperto a Villa Borghese, un evento che Giulia aspettava con ansia. Ma il diluvio universale aveva mandato all’aria i piani. Cercò di chiamare Marco per l’ennesima volta, ma il telefono continuava a suonare a vuoto. “Forse sarà bloccato anche lui da qualche parte”, pensò, un velo di delusione che le annebbiava gli occhi.
Lo sconforto la stava per assalire quando si ricordò della promessa che si era fatta: non lasciare che nessun imprevisto le rovinasse la serata. Si alzò, pagò il caffè e si rifugiò sotto la piccola tettoia del bar per cercare di capire come risolvere la situazione. L’appuntamento era quasi compromesso, ma non ancora perso. La metropolitana, a quell’ora, era inaffidabile e le fermate degli autobus sembravano scomparse nel nulla. Poi, le venne in mente un’idea: Radio Taxi 24. Aveva visto la pubblicità sui social media e si ricordava del numero. Presa dal panico, non aveva altre opzioni.
Digitò freneticamente sul suo telefono e, con sua grande sorpresa, risposero quasi immediatamente. Spiegò concisamente la situazione all’operatore: una ragazza bloccata sotto la pioggia a Trastevere, un appuntamento imminente a Villa Borghese e tanta, tanta fretta. L’operatore, con voce rassicurante, le promise che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. Giulia, scettica ma speranzosa, non fece in tempo a finire la sigaretta che un rombo di motore la riportò alla realtà. Un taxi giallo, illuminato come un faro nella notte romana, si fermò proprio davanti a lei.
Il tassista, un signore sulla cinquantina col viso segnato dalle intemperie, la accolse con un sorriso. “Villa Borghese, giusto?” le chiese. Giulia annuì, sollevata. Il viaggio fu rapido e piacevole. Il tassista, con la sua parlantina romana, le raccontò qualche aneddoto sulla città, alleggerendo la sua ansia. Arrivarono a Villa Borghese con un piccolo ritardo, ma in tempo utile per godersi gli ultimi raggi di sole che filtravano tra le nuvole, ora diradate. Marco la stava aspettando, un po’ fradicio, ma felice. Giulia, scendendo dal taxi, ringraziò sentitamente l’autista e promise a se stessa che avrebbe sempre tenuto quel numero – quello di Radio Taxi 24 – a portata di mano. Aveva imparato che anche nelle notti più tempestose, a Roma, un raggio di luce poteva sempre arrivare.
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