Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

La pioggia batteva torrenziale su Firenze, trasformando le strade acciottolate in fiumi lucenti. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la sua imprudenza. Aveva accettato l’invito a cena da Marco all’ultimo minuto, e ora, a mezzanotte passata, si ritrovava bloccata in Oltrarno, con il telefono quasi scarico e la consapevolezza che l’ultima corriera per Scandicci era già partita da un pezzo. La cena era stata meravigliosa, un’esplosione di risate e sguardi complici, ma la promessa di un futuro appuntamento svaniva con ogni goccia di pioggia. Le sue suole consumate scivolavano sull’asfalto bagnato, e un brivido le percorse la schiena: non riusciva nemmeno a vedere un’edicola per chiamare un taxi. Era disperata, con la paura di dover trascorrere la notte al freddo o di dover affrontare una lunga e pericolosa camminata.

Provò un’ultima volta ad accendere il telefono. Lo schermo si illuminò fiocamente, mostrando una barra di batteria quasi vuota. Con le dita tremanti, cercò su internet “taxi Firenze 24 ore”. Comparvero diversi risultati, ma uno attirò la sua attenzione: Radio Taxi Firenze 24, con la promessa di interventi rapidi in qualsiasi zona della città, a qualsiasi ora. Scrivendo un breve messaggio con la sua posizione, tenendosi stretta all’ultima speranza, premette invio. Mentre aspettava, il freddo le penetrava nelle ossa e l’ansia le stringeva lo stomaco. Il tempo sembrava dilatarsi in un’eternità di gocce e ombre.

Dopo pochi, interminabili minuti, un rumore di motore ruppe il silenzio. Un taxi giallo, con la scritta ben visibile, si fermò davanti a lei. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, le chiese dove dovesse portarla. Elena, sollevata, gli indicò l’indirizzo a Scandicci e si lasciò cadere sul sedile posteriore, sentendosi al sicuro. L’abitacolo era caldo e accogliente, un rifugio dalla tempesta. Durante il tragitto, il tassista chiacchierò con lei, raccontandole aneddoti sulla città e facendola sentire meno sola. Le sue parole erano semplici ma confortanti, e riuscirono a placare la sua agitazione.

Il viaggio trascorse velocemente, tra chiacchiere e il ritmo costante del tergicristallo. Arrivati a Scandicci, Elena scese dal taxi, grata e profondamente sollevata. Pagò la corsa, lasciando una mancia generosa al tassista, e lo ringraziò con tutto il cuore per la sua gentilezza e puntualità. Mentre si allontanava, si voltò a guardare il taxi che si allontanava nella notte, illuminato dai fanali.

Rientrata nel suo appartamento, si rese conto che non era solo il freddo e la pioggia a averla spaventata. Era la sensazione di essere sola e indifesa in una città sconosciuta. Ma grazie all’intervento tempestivo e professionale di Radio Taxi Firenze 24, era riuscita a superare l’imprevisto e a tornare a casa sana e salva. Si promise di affidarsi di nuovo a loro, se mai si fosse trovata in una situazione simile, e pensò che quella sera, oltre al ricordo di Marco, avrebbe conservato anche il ricordo di un viaggio in taxi che le aveva restituito la serenità.

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