Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Elena si morse il labbro inferiore, guardando l’orologio per la centesima volta negli ultimi cinque minuti. Erano le 2:47 del mattino e lei era bloccata, sola, in mezzo al nulla. La sua serata a Firenze, iniziata con una cena romantica con Marco sulle rive dell’Arno, si era trasformata in un incubo. Il taxi abusivo che aveva preso, convinta di risparmiare qualche euro, l’aveva lasciata a margine della città, con la scusa di un guasto improvviso e una scusa sgangherata. Marco, ignaro di tutto, la aspettava all’aeroporto di Pisa per prendere il volo delle 6:00 per Londra, dove avrebbe iniziato il suo nuovo lavoro.

Il panico la assalì. Il telefono aveva poca batteria e le indicazioni stradali di Google Maps erano vaghe e imprecise in quella zona buia e desolata. Camminò per qualche metro sulla strada deserta, illuminata solo dalla fioca luce della luna. Sentì un brivido correre lungo la schiena, non solo per il freddo pungente della notte, ma anche per la paura. Doveva assolutamente raggiungere Marco, non poteva permettere che partisse senza di lei. Quel viaggio rappresentava la loro ultima possibilità di stare insieme prima che la distanza li separasse per chissà quanto tempo.

Ricordò un adesivo visto su un taxi la sera precedente: Radio Taxi 24 Firenze. Cercò disperatamente il numero sul suo telefono spento, pregando che la batteria la assistesse quel tanto che bastava. Lo trovò. Con le ultime briciole di energia, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Elena, con la voce tremante, spiegò la sua situazione, descrivendo il punto in cui si trovava con i pochi dettagli che ricordava. L’operatore la rassicurò, promettendo che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile.

L’attesa sembrò un’eternità. Ogni rumore la faceva sussultare. Finalmente, dopo venti minuti che sembrarono ore, vide i fari di un’auto avvicinarsi. Un taxi giallo, impeccabile, si fermò davanti a lei. Il tassista, un uomo dall’aria rassicurante, la salutò gentilmente e la invitò a salire. Durante il tragitto verso l’aeroporto di Pisa, l’uomo guidò con prudenza ma speditezza, senza farla sentire a disagio. Ascoltò il suo racconto con empatia, confortandola con parole gentili.

Arrivarono all’aeroporto alle 5:45. Elena corse verso il check-in, trovando Marco in preda all’ansia, pronto a imbarcarsi senza di lei. Il loro abbraccio fu lungo e liberatorio. La tempestività e l’efficienza di Radio Taxi 24 Firenze avevano salvato il loro amore, regalandogli qualche ora preziosa prima della separazione. Prima di salire sull’aereo, Marco le sussurrò: “Non scordarti mai di ringraziare quei tassisti”. Elena annuì, con gli occhi lucidi, consapevole che quel servizio era stato molto più che un semplice trasporto: era stata una mano tesa nel momento del bisogno, un salvagente gettato in una notte buia e piena di incertezze.

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