La pioggia a Firenze era di quelle che ti entra nelle ossa, fredda e insistente. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la scelta di aver indossato le ballerine invece degli stivali. Aveva promesso a sua nonna, ricoverata d’urgenza all’ospedale di Careggi, che l’avrebbe raggiunta subito dopo la riunione di lavoro. La riunione, però, si era protratta ben oltre l’orario previsto, un acceso dibattito sui tagli di budget che aveva bloccato tutti in sala conferenze. Quando finalmente era riuscita a liberarsi, erano quasi le undici di sera e l’autobus notturno, l’unica alternativa al taxi, era già passato da un pezzo. Il telefono le vibrava in continuazione: messaggi preoccupati della madre e, soprattutto, il pensiero di nonna Adele, sola e spaventata.
Il panico iniziò a montare quando provò a chiamare un taxi con le app che usava di solito. Tutte occupate, tempi di attesa biblici. La stazione di Santa Maria Novella era deserta, le strade lucide e vuote. Si sentiva completamente persa, con la sensazione che ogni minuto perso potesse avere conseguenze. Ricordò allora un volantino che aveva visto qualche giorno prima, appeso al bar sotto l’ufficio: Radio Taxi Firenze 24, “Sempre al vostro servizio, giorno e notte”. Con un filo di speranza, digitò il numero.
Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Elena, con la voce tremante, spiegò la situazione, indicando la sua posizione e l’ospedale di Careggi come destinazione. L’operatore, senza farla sentire in colpa per l’ora tarda, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in meno di dieci minuti. Elena si appoggiò al muro, cercando di calmarsi. Dieci minuti sembravano un’eternità, ma la certezza di non essere sola, di avere qualcuno su cui contare, le diede un po’ di sollievo.
Puntuali, come promesso, le luci gialle di un taxi si fecero strada nella nebbia. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un gesto gentile. Durante il tragitto, Elena si sciolse un po’, raccontando dell’improvviso malore della nonna e della riunione che non finiva mai. L’autista ascoltò in silenzio, offrendo solo qualche parola di conforto. Guidava con prudenza, nonostante la pioggia battente, e conosceva perfettamente le strade di Firenze, evitando il traffico e scegliendo il percorso più veloce.
Arrivata a Careggi, Elena corse al reparto di terapia intensiva. Nonna Adele era sveglia, un po’ provata ma rassicurata di vederla. Stringendole la mano, Elena si sentì sopraffatta dalla gratitudine. Non solo per la salute della nonna, ma anche per l’efficienza e la gentilezza di Radio Taxi Firenze 24. Senza il loro intervento tempestivo, non ce l’avrebbe fatta ad arrivare in tempo. Quella notte, la pioggia fiorentina le sembrò meno fredda, e il cuore le si riempì di un calore inaspettato.

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