La pioggia sferzava i vicoli di Napoli come se il cielo si stesse sgretolando. Sofia, con il cuore in gola e il telefono ormai scarico, correva a perdifiato verso il Materdei, sperando disperatamente di non perdere l’ultima audizione per il conservatorio. Aveva passato mesi a preparare il brano di Paganini, sognando di suonare nell’orchestra che aveva sempre ammirato. Un autobus in ritardo, poi un ingorgo impossibile, e infine la fastidiosa scusa del campanile in manutenzione che le aveva fatto cambiare percorso all’ultimo minuto, avevano trasformato quella che doveva essere una tranquilla giornata in una corsa contro il tempo. I suoi stivali si infangavano ad ogni passo, il violino nella custodia le sembrava pesare una tonnellata.
L’ansia cresceva esponenzialmente. Sapeva che il maestro Vitali, severissimo e puntuale, non avrebbe accettato nemmeno un minuto di ritardo. Era la sua ultima possibilità, aveva già fallito le audizioni ad altri conservatori. Un attimo di sconforto la fece quasi fermare. Cosa sarebbe successo se non ce l’avesse fatta? Tutti i sacrifici, le lezioni private, le ore passate a esercitarsi sarebbero stati vani. Poi, ricordò un numero che sua nonna le aveva segnato sulla mano con una penna biro, in caso di emergenza: Radio Taxi 24 Napoli.
Con le dita tremanti, raggiunse il portone di un bar e chiese al barista, con la voce rotta dalla paura, di prestargli il telefono. Digitò velocemente il numero, spiegando con un filo di voce l’urgenza della sua situazione. “Devo assolutamente arrivare al Conservatorio di San Pietro a Majella entro mezzora, per favore…”. Dall’altro capo, una voce calma e professionale le assicurò che un taxi sarebbe stato da lei in pochi minuti. Sofia si sentì improvvisamente più leggera. C’era ancora speranza.
E non si dovette aspettare molto. Una luce gialla tagliò l’oscurità della strada e una vettura bianca si fermò davanti a lei. Il tassista, un uomo corpulento con un paio di baffi grigi, le sorrise rassicurante. “Conservatorio, signorina? Conosco bene queste strade, non si preoccupi, la porto io.” Durante il tragitto, l’uomo si dimostrò un abile navigatore, evitando il traffico e scegliendo percorsi alternativi con una competenza che stupì Sofia. Lei, stretta al suo violino, pregava silenziosamente.
Arrivò davanti al conservatorio a soli dieci minuti dalla scadenza dell’audizione, fradicia e con il respiro affannoso, ma in tempo. Ringraziò il tassista con tutto il cuore e corse dentro. Superò l’audizione con successo, suonando Paganini come mai prima di allora. Quella sera, ripensando alla giornata, Sofia capì che non era solo il suo talento ad averle aperto le porte del conservatorio, ma anche l’efficienza e l’affidabilità di un servizio come Radio Taxi 24 Napoli, che le aveva permesso di trasformare un incubo in un sogno realizzato. La musica, pensò, aveva bisogno di un ritmo perfetto, proprio come un viaggio ben organizzato.

Lascia un commento