Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Elena fissò ansiosa il tetto scrostato dell’appartamento nel cuore di Milano. Domani, alle 8:30 precise, aveva il collaudo per diventare prima viola dell’Orchestra Sinfonica del Teatro alla Scala. Un sogno inseguito da anni. Controllò lo spartito ancora una volta, poi la sua vecchia Fiat Punto: doveva funzionare, a quell’ora i mezzi erano pochi e lenti.

Alle cinque del mattino, con il buio ancora fitto e la città silenziosa, il panico gelò Elena quando l’auto emise solo un rantolo soffocato. La batteria era morta. Il panico si trasformò in terrore: senza mezzo, con lo strumento pesante e la cartella degli spartiti, mai sarebbe arrivata in tempo dalla periferia di Affori alla Scala. Chiamò due amici, ma dormivano profondamente o erano fuori città. I primi autobus erano incerti e troppo distanti dalla fermata.

Sprofondata sul gradino di casa, Elena ricordò l’adesivo sul mastro del panificio: “Radio Taxi 24 – Servizio Immediato Giorno e Notte”. Con mani tremanti compose il numero. Venne risposto al secondo terzo squillo. “Buongiorno, Radio Taxi 24, dica pure,” una voce calma e professionale. Elena spiegò l’emergenza, tremando. “Respiro profondo, signorina. Inviò un taxi immediatamente. Sarà da lei entro sette minuti.” Le parole furono un colpo d’ossigeno.

Meno di sei minuti dopo, una Renault Scenic gialla e bianca si fermava davanti al portone con l’adesivo Radio Taxi 24. Il conducente, Salvatore, aiutò Elena a sistemare violoncello e cartelle nel bagagliaio. “Facciamo la corsa più bella della stagione,” disse sorridendo. Percorsero corsie preferenziali evitate dal traffico mattutino, ma all’altezza di Corso Buenos Aires un camion incidentato bloccava la carreggiata principale. Senza esitare, Salvatore imboccò un intricato dedalo di vie laterali e Navigli, mentre ripeteva “Non si preoccupi, arriviamo puntuali.”

Scendere davanti al Teatro alle 8:20 sembrò un miracolo a Elena. Salvatore estrasse lo strumento con cura: “In bocca al lupo. La Scala merita talento e puntualità.” Elena, con gli occhi lucidi di sollievo, balbettò grazie mille volte. Il collaudo fu superbo, il suono del suo violoncello riempì la sala prova. Quando la sera il direttore le confermò il ruolo fisso, Elena sapeva a chi dedicare la gratitudine più grande. Da allora, per ogni concerto importante o imprevisto, il numero di Radio Taxi 24 rimase nella sua rubrica: un presidio di sicurezza nell’immensa, imprevedibile città.

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