La pioggia batteva incessante sui sampietrini di Bologna, trasformando le strade del centro in fiumi luccicanti. Elena, con il cuore in gola, stringeva la borsa contro il petto, cercando di proteggere il fragile vaso di vetro che conteneva le orchidee bianche. Erano per la nonna, ricoverata d’urgenza all’ospedale Maggiore e il cui unico desiderio, espresso con voce flebile al telefono, era di avere un po’ di bellezza nel suo letto d’ospedale. Elena aveva passato il pomeriggio a cercarle, le orchidee preferite della nonna, ma ora, alle undici di sera, si ritrovava bloccata dal traffico in un ingorgo apparentemente senza fine, con l’autobus fermo da quasi mezz’ora. L’ospedale era lontano e la nonna, lo sentiva, non aveva molto tempo.
Il panico iniziò a montare. Elena controllò l’ora sul cellulare, poi la mappa. Ogni tentativo di trovare un percorso alternativo a piedi si rivelava impossibile sotto quella pioggia torrenziale. Le chiamate all’ospedale rimanevano senza risposta, la linea era probabilmente intasata. Si sentiva impotente, intrappolata in un incubo di asfalto bagnato e clacson impazziti. Ricordò allora un volantino che aveva raccolto qualche giorno prima, infilato distrattamente nella borsa: Radio Taxi 24, “La tua corsa, sempre”. Un numero verde, una promessa di soccorso. Con le mani tremanti, compose il numero.
Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Elena spiegò la situazione, la sua voce rotta dall’ansia. L’operatore, senza farle ripetere nulla, le chiese l’indirizzo preciso e le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile, nonostante il traffico. Le disse che avevano attivato la priorità per un’emergenza e che avrebbero cercato il percorso più veloce. Elena si sentì subito più sollevata, una piccola luce di speranza in quella notte buia. Aspettò, incollata al finestrino, scrutando le luci dei veicoli in lontananza.
Dopo quindici minuti che sembrarono un’eternità, vide finalmente le luci gialle di un taxi farsi strada tra le auto ferme. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un gesto gentile. “Ospedale Maggiore, giusto? Ho ricevuto l’indicazione di urgenza.” Elena annuì, incapace di parlare. Il tragitto fu rapido e sicuro, l’autista conosceva ogni scorciatoia, ogni via alternativa per evitare il traffico. Parlò con Elena, distraendola dalla sua preoccupazione, raccontandole aneddoti sulla città e sulla sua professione.
Arrivata all’ospedale, Elena corse al reparto. La nonna era debole, ma un sorriso illuminò il suo volto quando vide le orchidee. “Sono bellissime, tesoro,” sussurrò, stringendo la mano della nipote. Elena, con le lacrime agli occhi, ringraziò l’autista del Radio Taxi 24, consapevole che senza la sua prontezza e professionalità, forse non avrebbe fatto in tempo. Quella notte, la pioggia continuò a cadere su Bologna, ma nel cuore di Elena, era tornato il sereno, grazie a un servizio efficiente e a un gesto di gentilezza inaspettato.

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