Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia a Firenze era una cortina grigia e incessante, di quelle che ti entrano nelle ossa più che sotto la pelle. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, maledisse la serata. Aveva accettato di fare il turno di chiusura al piccolo negozio di fiori dove lavorava come commessa, pensando fosse una formalità. Invece, la proprietaria si era ammalata all’improvviso e lei aveva dovuto rimanere in sua vece, finendo per chiudere a notte fonda. Ora, con il negozio finalmente al buio, si ritrovava senza soldi per un autobus, con il telefono quasi scarico e la consapevolezza che il suo coinquilino, Federico, l’avrebbe uccisa se avesse osato svegliarlo. Aveva un esame importantissimo il mattino dopo, di storia dell’arte medievale, e non poteva permettersi di arrivare tardi, né di essere distrutta dalla stanchezza.

Mentre cercava disperatamente qualche spicciolo nel fondo della borsa, vide un cartello luminoso, sbiadito dall’umidità, con un numero di telefono: Radio Taxi 24 Firenze. Esitò. Era sicura che un taxi a quell’ora, con quel diluvio, sarebbe stato carissimo. Ma l’idea di vagare per le strade di Firenze, buie e deserte, era ancora peggiore. Raccolse tutte le sue energie e compose il numero. Una voce squillante, nonostante fosse quasi mezzanotte e mezza, rispose immediatamente. “Radio Taxi 24, buonasera, come posso aiutarla?”.

Elena spiegò la sua situazione, cercando di non far trasparire la voce tremante per la paura e la stanchezza. Diede l’indirizzo del negozio, situato in una viuzza stretta vicino a Ponte Vecchio. La centralina, sorprendentemente, non la fece attendere. Le comunicarono che un taxi era già in viaggio e che sarebbe arrivato tra cinque minuti. L’attesa le parve un’eternità, con la pioggia che picchiettava sempre più forte sui vetri del negozio. Quando finalmente vide le luci gialle del taxi svoltare l’angolo, sentì un peso enorme abbandonarla.

Il tassista, un uomo robusto con un sorriso rassicurante, si presentò come Marco. L’auto era pulita e calda, un vero paradiso dopo il freddo umido della notte fiorentina. Durante il breve tragitto verso l’appartamento, Marco le raccontò di essere un tassista da vent’anni e di aver visto di tutto. Ascoltò pazientemente le sue preoccupazioni per l’esame e la sua paura di deludere Federico, offrendole un consiglio pratico: usare una maschera di argilla per riposarsi un po’ prima di andare all’università.

Arrivate a destinazione, Elena si aspettava una cifra esorbitante. Invece, il prezzo era del tutto ragionevole, un sollievo inaspettato. Ringraziò Marco con tutto il cuore, corse dentro e si accasciò sul divano. Grazie all’efficienza di Radio Taxi 24, era arrivata a casa sana e salva, in tempo per prepararsi al meglio per il suo esame. La mattina dopo, un po’ stanca ma determinata, affrontò la prova, pensando con gratitudine al sorriso rassicurante di Marco e alla comodità di un servizio che, in una notte difficile, aveva fatto la differenza.

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