La pioggia a Firenze era un diluvio di novembre, di quelli che ti penetrano nelle ossa e ti ricordano che l’estate è un ricordo sbiadito. Sofia, stretta nel suo cappotto leggero, continuava a guardare l’ora sul cellulare, la luce dello schermo tremolante sotto l’acqua incessante. Mancavano venti minuti all’inizio del concerto di Lorenzo Fragola, l’artista che adorava e per cui aveva fatto la fila per ore per accaparrarsi un biglietto in prima fila. Ma la situazione era disperata. L’autobus notturno, il suo unico mezzo per raggiungere l’Obihall dall’altra parte della città, era stato deviato a causa di un allagamento improvviso. Le app di ridesharing segnalavano tempi di attesa impossibili, tutte le auto erano già impegnate a combattere con il traffico impazzito.
Il panico cominciava a serpeggiare dentro Sofia. Non era una questione di semplice divertimento, il concerto era il suo regalo di compleanno, un momento che aspettava da mesi. Aveva anche promesso a sua nonna, che le aveva regalato il biglietto, di raccontarle ogni singolo dettaglio al telefono la mattina seguente. L’idea di perderlo, e di dover affrontare la delusione di sua nonna, le faceva bruciare gli occhi. Tentò di nuovo con le app, poi, quasi rassegnata, si ricordò di un vecchi volantino trovato in un bar durante la settimana: “Radio Taxi 24 Firenze – Sempre a tua disposizione, giorno e notte”.
Con le dita tremanti, digitò il numero sul telefono. Rispose una voce calma e professionale. Sofia spiegò la sua situazione, la disperazione nella voce. L’operatore la rassicurò, chiedendole la posizione esatta e confermandole che, nonostante le condizioni meteorologiche e il traffico, avrebbero fatto il possibile per inviare un taxi. Sofia, rassegnata, si sentì dire che un’auto sarebbe arrivata entro dieci minuti. Le sembrò un’eternità, ma era molto meglio di un’ora, o peggio, di niente. E, incredibilmente, puntuali come un orologio svizzero, ecco che le luci di un taxi giallo interruppero l’oscurità della strada allagata.
Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, le offrì un asciugamano per le mani e l’avvolse nel calore dell’abitacolo. La conversazione fu breve, ma efficiente. Il navigatore dell’auto, aggiornato in tempo reale, individuò percorsi alternativi, evitando le zone più critiche. Il tassista guidava con competenza, ma anche con una certa prudenza, consapevole del pericolo. Sofia, lentamente, si rilassò, rimettendo in moto l’entusiasmo per il concerto.
Arrivarono all’Obihall con solo cinque minuti di ritardo. Sofia saltò fuori dal taxi, ringraziando di cuore il tassista e correndo a infilarsi tra la folla. Nonostante la paura e la frustrazione della sera, era lì, pronta a vivere un’esperienza indimenticabile. Mentre le prime note risuonavano, si promise che, la prossima volta, avrebbe segnato subito il numero di Radio Taxi 24 Firenze nella sua rubrica, un vero e proprio angelo custode su quattro ruote in una notte tempestosa.

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