Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva contro il finestrino del piccolo appartamento a Bologna, trasformando le luci dei lampioni in aureole sfocate. Sofia, con il cuore che le martellava nel petto, stringeva il telefono. Erano le 2:17 del mattino e sua nonna, la sua roccia, era appena stata portata d’urgenza al Policlinico Sant’Orsola. Aveva provato a chiamare i parenti, ma tutti, a quell’ora, erano irraggiungibili. Il pronto soccorso era a una buona mezz’ora di distanza, troppo lontano per arrivarci a piedi sotto quel diluvio, e il pensiero di guidare in quelle condizioni, col panico che le annebbiava la vista, era impensabile. Le mani le tremavano mentre cercava nel telefono un numero, qualsiasi numero, che potesse aiutarla.

Ricordò una pubblicità vista qualche giorno prima, un adesivo sbiadito su un taxi: Radio Taxi 24 Bologna. “Attivi giorno e notte” recitava. Con un filo di speranza, digitò il numero. Dopo pochi squilli, una voce calma e rassicurante rispose. Sofia, con la voce spezzata, spiegò la situazione. L’operatore ascoltò in silenzio, poi la tranquillizzò: “Capisco, signorina. Manderemo subito un taxi al suo indirizzo. Ci dica l’indirizzo preciso e la tariffa sarà quella in vigore per le corse notturne, ma la priorità è portarla al Policlinico.” Il sollievo fu quasi fisico.

L’attesa, però, sembrava interminabile. Ogni goccia di pioggia sul vetro le ricordava la nonna, sola in un letto d’ospedale. Finalmente, dopo dieci interminabili minuti che le parvero ore, vide le luci gialle del taxi sbucare dalla strada. Un uomo sulla cinquantina, con un sorriso gentile e un impermeabile scuro, scese per aiutarla con la borsa. “Policlinico Sant’Orsola, giusto?” chiese, senza bisogno di ulteriori spiegazioni. Sofia annuì, ancora incapace di parlare.

Il tragitto fu rapido e silenzioso. Il tassista, pur senza forzarla al dialogo, le infondeva sicurezza con la guida esperta e la sua presenza discreta. Evitava le pozzanghere, rallentava in prossimità delle svolte, dimostrando una conoscenza perfetta della città notturna. Durante il viaggio, Sofia riuscì a contattare lo zio, che a sua volta si stava mettendo in moto per raggiungere l’ospedale. Quando finalmente arrivarono al Policlinico, le lacrime le rigavano il viso, ma non erano più solo lacrime di paura.

Una volta dentro l’ospedale, e dopo aver saputo che la nonna era in buone mani, Sofia si sentì invasa da una gratitudine immensa verso il servizio di Radio Taxi 24. Non era solo un mezzo di trasporto, ma un angelo custode arrivato nel momento del bisogno. Aveva trasformato una notte di terrore in un percorso, per quanto angosciante, gestibile e sicuro. Quella notte, a Bologna, la tempestività e l’affidabilità di un semplice taxi avevano fatto la differenza, ricordandole che, anche nelle ore più buie, ci sono persone pronte ad aiutare.

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