La pioggia batteva contro i vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Elena, con il cuore in gola, controllava l’ora per la decima volta in cinque minuti. Le 23:47. Il treno per Milano, quello che le avrebbe permesso di iniziare il suo nuovo lavoro, partiva alle 00:15 dalla stazione di Santa Maria Novella. E lei era ancora bloccata a Oltrarno, con la sua valigia pesante e un taxi che, secondo l’app, era a quindici minuti di distanza. Quindici minuti che, in quella situazione, sembravano un’eternità. Aveva chiamato un servizio di taxi standard mezz’ora prima, ma le avevano detto che non c’erano auto disponibili e di riprovare.
Il panico iniziava a montare. Aveva lasciato il suo appartamento di Bologna all’alba, convinta di avere tempo da vendere. Un guasto improvviso all’autobus, poi un ritardo sulla linea ferroviaria che l’aveva costretta a scendere a Firenze e cercare un taxi per l’ultima tratta. Ogni minuto perso era un colpo al suo futuro, un incubo che si materializzava sotto la pioggia fiorentina. Aveva già immaginato la telefonata al suo capo, le scuse imbarazzate, la possibilità di perdere l’opportunità che aveva tanto desiderato. Le mani le tremavano mentre digitava freneticamente il numero di Radio Taxi 24, un servizio che una collega le aveva consigliato come “salvavita”.
Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Elena spiegò la sua situazione, la stazione, l’ora del treno, il disastro imminente. L’operatore, senza farla sentire in colpa per il ritardo, le assicurò che avrebbero mandato un’auto il prima possibile. “Signorina, siamo Radio Taxi 24, siamo attivi giorno e notte. Faremo il possibile per farla arrivare in stazione.” Quelle parole, semplici ma sincere, le diedero un barlume di speranza. Cinque minuti dopo, un’auto nera si fermò davanti al bar, con il tassametro già acceso.
Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, si presentò come Marco. Senza perdere un secondo, caricò la valigia e si lanciò nel traffico notturno di Firenze. Elena, aggrappata al sedile, seguiva il percorso sullo smartphone, pregando che non ci fossero intoppi. Marco, con una guida esperta e sicura, schivava le pozzanghere e si infilava tra le auto, mantenendo la calma e rassicurando Elena con qualche battuta. “Firenze di notte è un’altra città, eh? Ma noi la conosciamo come le nostre tasche.”
Arrivarono alla stazione con soli tre minuti di anticipo. Elena, sollevata e grata, saltò fuori dall’auto e corse verso il binario. Riuscì a salire sul treno proprio mentre la porta si stava chiudendo. Mentre il treno si allontanava, guardò indietro e vide Marco che le sorrideva. Aveva rischiato di perdere tutto, ma grazie alla prontezza e all’efficienza di Radio Taxi 24, e alla professionalità di Marco, era riuscita a raggiungere la sua destinazione. Un sospiro di sollievo e la promessa di raccomandare quel servizio a chiunque si trovasse in difficoltà a Firenze.

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