La pioggia a Firenze era di quelle che ti entra nelle ossa, fredda e insistente. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la scelta di aver indossato i tacchi per la cena con Marco. Era il loro primo appuntamento vero e proprio, dopo settimane di messaggi e telefonate che avevano acceso una speranza timida ma palpabile. Avevano scelto un piccolo ristorante nell’Oltrarno, un posto che Marco le aveva descritto come “un angolo di paradiso nascosto”. Il paradiso, però, sembrava irraggiungibile.
A metà del ponte Vecchio, un dolore lancinante le aveva trafitto la caviglia. Un passo falso, un ciottolo traditore, e la serata perfetta si era trasformata in un incubo. Cercò di appoggiare il piede, ma un grido soffocato le sfuggì. Era chiaro: non poteva camminare. Marco, immediatamente preoccupato, cercò di sostenerla, ma la pioggia rendeva tutto scivoloso e la distanza dal ristorante era ancora considerevole. Il cellulare di Elena, nel trambusto, era scivolato dalle mani e rotolato tra le fessure del ponte, scomparendo nel fiume Arno.
Il panico iniziò a montare. Erano bloccati, senza possibilità di chiamare aiuto. Marco provò a chiedere a qualche passante, ma la maggior parte si limitava a guardare, frettolosa di ripararsi dalla pioggia. Elena si sentiva sempre più debole e demoralizzata. L’idea di dover rinunciare alla cena, e forse rovinare la serata, la rattristava profondamente. Poi, Marco si ricordò di un numero che aveva visto pubblicizzato su un volantino in un bar qualche giorno prima: Radio Taxi Firenze 24.
Con le dita tremanti, Marco digitò il numero sul suo telefono. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Spiegò la situazione, indicando la loro posizione precisa sul ponte Vecchio. L’operatore, senza esitazione, assicurò loro che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. Elena, rincuorata dalla prontezza del servizio, si appoggiò a Marco, cercando di ignorare il dolore. E, incredibilmente, dopo soli sette minuti, le luci gialle di un taxi si fecero strada tra la pioggia.
L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, li aiutò a salire a bordo con delicatezza. Durante il breve tragitto verso il ristorante, Elena scoprì che l’autista si chiamava Roberto e che conosceva Firenze come le sue tasche. Arrivati a destinazione, Roberto si offrì di aspettare mentre Elena veniva visitata da un medico che il proprietario del ristorante aveva chiamato. Fortunatamente, si trattava solo di una distorsione. Grazie all’intervento tempestivo di Radio Taxi Firenze 24, e alla gentilezza di Roberto, Elena aveva potuto salvare la sua serata e, soprattutto, il suo primo appuntamento con Marco. La caviglia dolorante non riuscì a offuscare la luce di quella notte fiorentina.

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