Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia a Firenze era di quelle insistenti, che ti penetrano nelle ossa e ti appesantiscono lo sguardo. Caterina, stretta nel suo cappotto leggero, malediva l’aver insistito per andare a quella mostra di pittura moderna in piazza Santo Spirito. Era una serata importante, la commissione d’arte che aveva sempre sognato di incontrare era presente, e lei, giovane restauratrice, sperava di poter dimostrare il suo talento. Aveva studiato ogni dettaglio, preparato un discorso accurato, ma la tempesta aveva trasformato la serata in un incubo logistico. L’autobus che l’aveva portata in centro era stato cancellato a causa dell’allagamento di alcune strade, e il suo treno di ritorno per Prato, l’ultimo della sera, partiva tra meno di un’ora da Santa Maria Novella.

Si era accorta troppo tardi che la distanza, sotto quell’acqua torrenziale, era insormontabile a piedi. Tentò di fermare qualche macchina, ma le luci scivolavano via indifferenti, i finestrini chiusi. Il telefono le tremava in mano mentre cercava un’alternativa, ma le app di ride-sharing segnalavano tempi di attesa biblici. La disperazione stava per sopraffarla, la possibilità di perdere il treno e, forse, anche la sua occasione lavorativa, le stringeva il cuore. Le parole del discorso, preparate con tanta cura, le sembravano svanire con ogni goccia di pioggia che le cadeva sul viso.

Ricordò allora un vecchio volantino che aveva raccolto qualche settimana prima, infilato distrattamente nella borsa: Radio Taxi 24 Firenze. Un numero di telefono, una promessa di servizio attivo giorno e notte. Con un filo di speranza, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Spiegò la sua situazione, la pioggia, la mostra, il treno in partenza. L’operatore, senza farla sentire in colpa per l’imprevisto, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile, tenendo conto del traffico congestionato.

L’attesa, seppur snervante, fu sorprendentemente breve. In pochi minuti, un taxi giallo brillante si fermò davanti a lei, illuminando la piazza grigia. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un gesto gentile. “Santa Maria Novella, signorina? Con questa pioggia, è un miracolo che sia riuscita a trovarne uno.” Caterina annuì, sollevata, quasi incredula. Il viaggio fu rapido, il tassista abile nel districarsi nel traffico. Riuscirono ad arrivare alla stazione con appena cinque minuti di anticipo.

Caterina corse sul binario, il cuore ancora in gola. Salì sul treno, bagnata ma felice. Guardò fuori dal finestrino, mentre le luci di Firenze si allontanavano sotto la pioggia. Pensò a quanto un semplice servizio, come Radio Taxi 24, potesse fare la differenza in una serata piena di imprevisti. Non era solo un mezzo di trasporto, ma una rete di sicurezza, un intervento tempestivo che le aveva permesso di non perdere l’opportunità di una vita. Quella notte, promise a se stessa, avrebbe sempre tenuto a portata di mano quel numero di telefono.

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