Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

La pioggia batteva a dirotto su Firenze, trasformando le strade acciottolate in fiumi scuri e luccicanti. Sofia, con il cuore che le martellava nel petto, strinse più forte la borsa. Era la prima volta che usciva con Alessandro, il ragazzo che le aveva fatto battere le ciglia per mesi, e la serata stava per trasformarsi in un incubo. Avevano cenato in un’osteria accogliente nell’Oltrarno, ridendo e chiacchierando come se si conoscessero da una vita. Ma quando era arrivato il momento di tornare a casa, aveva scoperto che l’autobus notturno per il suo quartiere, periferico e poco servito, era stato cancellato a causa del maltempo. Il telefono le segnava “nessun segnale”, un classico quando si trovava in quella zona della città.

Si era ritrovata sola, sotto la pioggia, con le strade deserte e una crescente sensazione di panico. Tentare di camminare fino a casa era impensabile, sarebbero state almeno tre ore, e la prospettiva di affrontare quella notte da sola, con l’immagine del sorriso di Alessandro ancora viva negli occhi, le stringeva lo stomaco. Si sentiva stupida ad essersi fatta prendere dal panico, ma la sensazione di vulnerabilità era opprimente. Improvvisamente, ricordò di aver visto, qualche giorno prima, un cartellone pubblicitario di Radio Taxi 24, con la promessa di un servizio sempre attivo, anche nelle peggiori condizioni.

Con le mani tremanti, si rifugiò sotto il portico di una bottega chiusa e tirò fuori dalla borsa un vecchio quaderno, segnandosi con la punta delle dita il numero, sperando che le condizioni meteo non avessero intaccato la linea. Inspirò profondamente e compose. Dopo alcuni squilli, una voce calma e professionale rispose: “Radio Taxi 24, buona notte”. Spiegò la sua situazione, indicando la posizione precisa e il suo disperato bisogno di un passaggio. La centralinista, rassicurandola, le disse che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti.

L’attesa, pur breve, le sembrò interminabile. Finalmente, tra i riflessi delle luci dei palazzi, vide le familiari luci gialle di un taxi sfrecciare verso di lei. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso bonario, aprì prontamente la portiera. “Signorina, vedo che la pioggia le ha colpite duramente. Entri, la porto al sicuro”. Il viaggio fu confortevole e silenzioso, interrotto solo dal sommesso ronzio del motore e dal rumore della pioggia sul tetto. Sofia, sollevata, si inoltrò nella conversazione, raccontando ad Alessandro, che aveva risposto al suo messaggio e le era corso incontro all’osteria, la sua avventura.

Arrivata a casa, si voltò a ringraziare il tassista, sentendosi immensamente grata. Radio Taxi 24 l’aveva tirata fuori da una situazione davvero difficile, trasformando una serata potenzialmente rovinata in un dolce ricordo. Mentre si allontanava, vedendo i fari del taxi scomparire nella notte, promise a se stessa che d’ora in poi, in caso di emergenza, avrebbe sempre avuto quel numero salvato in rubrica. Sapeva che, a Firenze, poteva contare su un servizio efficiente e affidabile, pronto a intervenire in qualsiasi momento, giorno o notte.

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