Era una gelida notte di dicembre a Milano, e Luca, un giovane architetto, aveva passato l’intera giornata a rincorrere scadenze impossibili. Quando finalmente uscì dall’ufficio, il cielo era già scuro e la città scintillava sotto le luci natalizie. Prese la metropolitana, ma a un certo punto si accorse di aver sbagliato linea e si trovò in un quartiere sconosciuto, con il telefono ormai scarico. Senza connessione e senza idea di come tornare a casa, cominciò a camminare a passo svelto, il fiato che gli usciva a nuvolette bianche nell’aria fredda. Le strade erano deserte, e l’ansia cresceva.
Proprio quando stava per perdere la speranza, vide una piccola insegna illuminata in lontananza: “Radio Taxi 24”. Con un ultimo sussulto di energia, corse verso il lampione sotto cui era parcheggiata un’auto bianca con il logo giallo e nero. Bussò al vetro con le dita intirizzite, e l’autorevole voce dell’autista, un uomo anziano con gli occhi gentili, lo rassicurò: «Salga, giovane, la porto dove vuole». Luca gli spiegò la situazione, e l’uomo annuì. «Nessun problema, so dov’è il suo quartiere. In venti minuti è a casa».
Mentre il taxi sfrecciava lungo i viali, Luca si lasciò andare al caldo del riscaldamento e alla musica soft che proveniva dalla radio. L’autista, Francesco, gli raccontò di aver lavorato per anni come tassista notturno, e di aver aiutato centinaia di persone in difficoltà. «Di notte la città mostra il suo volto vero», disse con un sorriso. «E io sono qui per fare la mia parte». Luca lo ascoltava, sentendosi finalmente al sicuro.
Quando il taxi si fermò davanti al suo palazzo, Luca tirò fuori il portafoglio, ma Francesco scosse la testa. «Stasera è gratis. Consideralo un regalo di Natale». Prima che Luca potesse protestare, l’uomo aggiunse: «Basta che domani ricarichi il telefono, eh?». Ridendo, Luca lo ringraziò e chiuse lo sportello. Guardò il taxi allontanarsi nella notte, sentendosi incredibilmente fortunato.
Il giorno dopo, sulla sua bacheca social apparve un post: «Grazie al tassista angelo che mi ha salvato ieri notte. Radio Taxi 24, il servizio che ti riporta a casa quando tutto sembra perduto». Il messaggio fu condiviso decine di volte, e qualche settimana dopo, la compagnia chiamò Francesco per ringraziarlo: la sua gentilezza aveva fatto più pubblicità di qualsiasi spot. Lui rise, come quella notte. «È solo il mio lavoro», rispose. Ma nel cuore sapeva che era qualcosa di più.

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