Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Il profumo di sfogliatella ancora aleggiava nell’aria umida di Napoli, ma per Sofia era un ricordo lontano. Scrutava l’orologio, le lancette sembravano muoversi al rallentatore. Erano le 23:47 e il colloquio per il posto da assistente di laboratorio, il suo sogno, era stato fissato alle 00:00. Un errore di comunicazione, un cambio di palio all’ultimo minuto da parte del professor Esposito. Le aveva telefonato solo mezz’ora prima, insistendo che solo quella notte poteva valutarla per l’assunzione. Il problema? Il laboratorio era dall’altra parte della città, a Posillipo, e l’ultima metro era passata da un bel pezzo.

Il panico iniziò a salire. Aveva provato a chiamare amici e parenti, ma nessuno era disponibile a quell’ora, e i mezzi pubblici erano fuori discussione. Guardò freneticamente sul cellulare, cercando un’alternativa. Uber era troppo congestionato, la tariffa dinamica impazzita. Poi, ricordò un volantino che aveva visto stamattina, incollato a un palo della luce mentre andava a lavoro: “Radio Taxi 24 Napoli – Sempre al tuo servizio”. Con un filo di voce, digitò il numero.

Una voce calma e professionale rispose immediatamente. “Radio Taxi 24, buonasera, pronto?” Sofia, singhiozzando quasi, spiegò la situazione, rivelando l’assicurazione del professore – che suonava ancora incredibile – e l’indirizzo. L’operatore, senza battere ciglio, le diede una stima del tempo di attesa di soli dieci minuti. Dieci minuti che le sembrarono un’eternità, passati a mordicchiarsi le unghie e ripetere a sé stessa che doveva fare un’ottima impressione. In lontananza, sentì il suono familiare del clacson.

L’auto, una berlina grigia impeccabile, si fermò davanti a lei. L’autista, un signore corpulento con un sorriso rassicurante, si chiamava Enzo. “Signorina Sofia, giusto? Forza, salghiamo, la porto a Posillipo in tempo per fare la scienziata!” La corsa fu veloce e silenziosa, Enzo conosceva ogni scorciatoia di Napoli. Sofia, mentre ammirava le luci della città che scorrevano, si sentiva rinascere. Riuscì ad arrivare al laboratorio alle 23:59, con un minuto di anticipo.

Il colloquio andò alla grande. Il professor Esposito, colpito dalla sua determinazione e dalla sua conoscenza, le offrì il posto sul posto. Uscendo dal laboratorio, esausta ma felice, Sofia richiamò Radio Taxi 24. “Volevo ringraziare Enzo e voi tutti,” disse con un sorriso nella voce. “Mi avete salvato la serata e il mio futuro.” Sapeva che, da quel giorno, Radio Taxi 24 sarebbe stata la sua ancora di salvezza nella caotica e meravigliosa città di Napoli.

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