Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Il profumo di pizza fritta e mare aleggiava ancora nell’aria umida di Rimini, anche se erano già passate le due del mattino. Sofia, sedicenne con la testa piena di sogni e un cuore in subbuglio, si ritrovò completamente sola davanti al locale notturno “Il Faro”. Aveva litigato, un vero e proprio scontro frontale, con Luca, il ragazzo che le aveva fatto perdere la testa durante tutta l’estate. Un capriccio, una gelosia mal riposta, e le parole erano diventate lame. Lui era andato via a bordo del suo scooter, sfrecciando nel buio, e lei, troppo orgogliosa per corrergli dietro, si era ritrovata abbandonata a se stessa, con la consapevolezza che l’autobus per il suo paese sarebbe partito tra ore, e la paura di affrontare il viaggio da sola, con gli occhi gonfi e il nodo alla gola.

La stazione era lontana e camminare lungo la via Emilia, in quella Rimini deserta e silenziosa, le sembrava un’impresa insormontabile. Il cellulare, la sua ancora di salvezza, aveva la batteria quasi scarica. Provò a chiamare un’amica ma la linea era occupata. Sentiva le lacrime bruciare sulle guance. Improvvisamente, ricordò un adesivo che aveva visto appeso a una vetrina poco prima, un numero verde e la scritta “Radio Taxi 24: la tua corsa, sempre!”. Era un’ultima spiaggia, l’idea di spendere dei soldi le dispiaceva, ma la prospettiva di rimanere ferma lì, avvolta dalla tristezza, era peggiore. Con le dita tremanti digitò il numero.

Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. “Radio Taxi 24, buonasera, in cosa possiamo aiutarla?”. Sofia, con il fiato spezzato, spiegò la sua situazione, indicando il locale come punto di partenza. Non si aspettava una risposta rapida, era piena di dubbi, convinta che un servizio notturno in una città turistica come Rimini a quell’ora sarebbe stato lento. Invece, l’operatore, dopo aver raccolto le informazioni, le disse con sicurezza: “Un taxi sarà da lei in meno di dieci minuti”. Sofia, incredula, aspettò, fissando il buio della strada.

E puntuale, come promesso, una luce bianca tagliò l’oscurità. Un taxi, con il logo ben visibile, si fermò davanti a lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina dal volto bonario, le chiese dove dovesse portarla. Sofia, ancora scossa, rispose stringendo tra le mani lo scontrino della pizza che aveva nella borsa, l’unico riferimento utile. Durante il tragitto, l’uomo non fece domande, ma mise in sottofondo una musica soft. Si limitò a guidare con prudenza, creando un’atmosfera serena e rassicurante che aiutò Sofia a calmarsi.

Arrivata alla stazione, Sofia si sentiva decisamente meglio. Ringraziò il tassista con tutto il cuore, sensibile alla sua discrezione e professionalità. Mentre il taxi si allontanava, prese una profonda boccata d’aria e sorrise. Forse Luca non era l’unico in grado di illuminare le sue notti. A volte, anche un semplice servizio come Radio Taxi 24, con un intervento tempestivo e una guida sicura, può fare la differenza tra la disperazione e la speranza, tra la solitudine e un sereno ritorno a casa. Salì a bordo dell’autobus, un po’ meno triste e con la promessa di ricaricare il cellulare, per essere sempre raggiungibile, anche quando il cuore è in tempesta.

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