La pioggia batteva insistente sui vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Marco, con il cuore in gola, guardava l’orologio. Le 23:47. L’intervista di lavoro, la più importante della sua vita, era fissata per le 00:00. E lui era bloccato, in un locale sperduto nell’Oltrarno, perché il suo motorino, fedele per anni, aveva deciso di tirare le cuoia proprio in quel momento. Un guasto inspiegabile, senza possibilità di riparazione immediata. Aveva provato a chiamare amici, parenti, persino un meccanico di fiducia, ma a quell’ora, di sabato sera, era tutto inutile. Il suo sogno di lavorare come architetto, dopo anni di studio e sacrifici, rischiava di infrangersi contro l’asfalto bagnato.
La disperazione montava. Ogni minuto perso riduceva le sue possibilità. Aveva già immaginato lo sguardo del direttore durante le selezioni, la fredda sentenza: “Tempi stretti, peccato, ma cerchiamo persone più precise”. Aveva visto quel lavoro come una via d’uscita dalla precarietà, una possibilità di mettere a frutto la sua creatività e di costruirsi un futuro. Ora, sentiva di aver perso tutto. Aveva esaurito le opzioni, la sua mente era un vortice di pensieri negativi. Poi, una collega di università, con cui aveva scambiato due chiacchiere qualche tempo prima, gli aveva menzionato un servizio di Radio Taxi 24, sempre disponibile a Firenze.
Con le mani tremanti, Marco digitò il numero sul telefono. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione con voce affannata, fornendo la sua posizione precisa. L’operatore, con un tono rassicurante, gli promise l’invio di un taxi nel minor tempo possibile. L’attesa sembrò interminabile, nonostante promettessero un arrivo in meno di dieci minuti. Ogni rumore di motore in lontananza lo faceva sobbalzare, sperando fosse il suo salvatore. Finalmente, tra le gocce di pioggia, vide le luci rosse del taxi che svoltava all’angolo.
Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso accogliente, si presentò come Paolo. Senza perdere un istante, lo fece salire a bordo. Marco gli spiegò che doveva assolutamente arrivare all’azienda entro mezz’ora, altrimenti l’opportunità sarebbe svanita. Paolo, con una professionalità impeccabile, accese il contachilometri e si immerse nel traffico notturno fiorentino, trovando scorciatoie e aggirando gli ingorghi con maestria. Nonostante la pioggia battente e la fitta nebbia, Paolo mantenne un ritmo sostenuto ma sicuro, rassicurando Marco con brevi commenti sulla situazione del traffico.
Arrivarono all’azienda alle 23:58. Marco balzò fuori dal taxi, lasciando una generosa mancia a Paolo e correndo verso l’ingresso. Riuscì a presentarsi all’intervista con due minuti di ritardo, scusandosi con un filo di voce. Inaspettatamente, il direttore sorrise, dicendo che comprendeva gli imprevisti e apprezzava il suo impegno a superare gli ostacoli. L’intervista andò benissimo e, una settimana dopo, Marco ricevette la chiamata tanto attesa: era stato assunto. Pensò a Paolo, al suo servizio di Radio Taxi 24, e capì che a volte, anche un semplice viaggio in taxi può fare la differenza tra un sogno infranto e una nuova opportunità.

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